Frode del vino: «Il cda faccia un passo indietro»

Proposta delle istituzioni pavesi per ridare credibilità alla Cantina di Broni

Franco Bosi e Daniele Bosone (Torres)

Franco Bosi e Daniele Bosone (Torres)

Pavia, 29 luglio 2015 - Chiedono ‘un passo indietro’, per favorire ‘un cambio di passo’. I presidenti della Camera di commercio, Franco Bosi, e della Provincia di Pavia, Daniele Bosone, hanno voluto lanciare messaggi chiari, ieri pomeriggio, al termine della riunione del Tavolo verde del vino, che ha visto la presenza delle associazioni di categoria degli agricoltori e i rappresentanti sia del Consorzio tutela vini Oltrepò pavese che del Distretto del vino di qualità. Un incontro nel quale si è affrontato il delicato momento che sta coinvolgendo il comparto vitivinicolo oltrepadano dopo gli ultimi sviluppi, con il sequestro di mercoledì scorso di 17 milioni di litri di vino sfuso, dell’inchiesta che coinvolge la cantina Terre d’Oltrepo. E in vista dell’assemblea dei soci della cantina sociale (la più grande della Lombardia con 900 soci e un potenziale da 500mila quintali di uva a vendemmia), convocata per oggi alle 17, il primo messaggio da parte delle istitizioni è la richiesta del ‘passo indietro’. "Non vogliamo emettere sentenze prima del dovuto e anzi attendiamo che la magistratura faccia il suo corso – precisa Bosi – e nemmeno esprimere giudizi sulle persone coinvolte".

"Ma in questa  fase delicata – aggiunge Bosone – auspichiamo un passo indietro dell’attuale cda, per dare credibilità alla Cantina e ripartire con slancio. Siamo preoccupati, come lo sono gli agricoltori coinvolti, per l’imminente vendemmia: dobbiamo ancora verificare la piena operatività della Cantina, ma siamo determinati nel fare tutto quanto nelle nostre possibilità per garantire il patrimonio della nostra uva e del nostro vino». Un altro messaggio delle istituzioni pavesi è rivolto ai rappresentanti del mondo vitivinicolo: "Serve un Consorzio che rappresenti tutti – dice Bosi – e che si superino le divergenze emerse nei mesi scorsi, perché solo tutti insieme si può superare questo momento delicato". E un messaggio è infine rivolto ai consumatori: "Nonostante l’inchiesta in corso – spiega Bosone – tanti produttori di uva e di vino in Oltrepo hanno puntato sulla vera qualità: proseguiamo su questa strada, con un cambio di passo che possa finalmente valorizzare i prodotti di qualità che abbiamo".