Vigevano, truffatore a ottant’anni: vendeva bigiotteria facendola passare per oro

Sorpreso dai carabinieri mentre era al "lavoro" in una gioielleria

Gioielli (Foto di repertorio Omnimilano)

Gioielli (Foto di repertorio Omnimilano)

Vigevano (Pavia) – Nonostante l’età non è ancora andato in pensione. Anzi, continua nella sua «professione» di truffatore. A.C., 80enne residente a Vittuone (Milano), è stato sorpreso in azione a Vigevano e denunciato, in stato di libertà, dai carabinieri, per il reato di tentata truffa. A lanciare l’allarme ai militari sul vecchietto all’opera, è stato il titolare di una gioielleria in via del Popolo. L’anziano, fingendosi uno dei molti clienti che si recano nelle gioiellerie non per comperare ma per vendere oggetti d’oro, aveva in realtà cercato di piazzare dei gioielli di bigiotteria, spacciandoli per monili d’oro. Il gioielliere però non c’era cascato e lui allora s’era allontanato in tutta fretta. Ma il titolare della gioielleria ha chiamato il 112 e ha raccontato l’accaduto, fornendo ai carabinieri la descrizione dell’anziano truffatore e anche dell’auto, una Audi A3, sulla quale s’era allontanato.

Durante  le ricerche, scattate immediatamente, i militari del Norm (Nucleo operativo radiomobile) della Compagnia di Vigevano, comandata dal capitano Rocco Papaleo, hanno intercettato l’automobile, nelle vicinanze di un’altra gioielleria, in corso Repubblica. E lì hanno sorpreso l’80enne, che sempre con lo stesso stratagemma stava tentando un’altra truffa, che senza l’intervento dei carabinieri sarebbe probabilmente riuscita. La commessa 45enne della gioielleria stava infatti acquistando due collane che l’anziano le stava vendendo spacciandole per oggetti completamente d’oro, per un valore corrispettivo di circa 1.500 euro.

Solo all’arrivo dei carabinieri la commessa s’è resa conto che si trattava in realtà di bigiotteria e non di vero oro e così la truffa è rimasta tentata. Le collane sono state sequestrate dai carabinieri, che hanno identificato l’anziano e lo hanno denunciato, in stato di libertà, per il reato di tentata truffa. L’ottantenne avrebbe peraltro numerosi precedenti penali, sempre per lo stesso tipo di reato, per truffe spesso riuscite e altre volte tentate. Sarebbe infatti un professionista del settore, al quale, nel corso della sua lunga carriera, sono stati contestati parecchi episodi, spesso con l’identico «modus operandi».

Proprio con lo stratagemma di cercare di vendere oggetti spacciandoli per oro, se gli va male finge stupore e chiede comprensione anche per l’età, simulando la sua buona fede nell’aver ritenuto quegli oggetti di oro vero. Se invece gli va bene, intasca i soldi e sparisce, salvo essere poi identificato e quindi denunciato per la truffa. Episodi simili li avrebbe infatti già commessi in tutta la Lombardia e anche fuori regione. Ma dalla sua incursione in Lomellina è tornato a casa senza bottino e anzi con un’altra denuncia.