L'Università di Pavia fra le "magnifiche 400"

Quando conta la reputazione, l’ateneo pavese riesce a distinguersi. La prova arriva dall’ultimo ranking internazionale delle accademie stilato da Qs (Quacquarelli Symonds). Prendendo in esame più di 3mila atenei sparsi per il mondo, l’agenzia ha collocato l’università pavese al 371° posto di Manuela Marziani

Università di Pavia

Università di Pavia

Pavia, 17 settembre 2014 -  Quando conta la reputazione, l’ateneo pavese riesce a distinguersi. La prova arriva dall’ultimo ranking internazionale delle accademie stilato da Qs (Quacquarelli Symonds). Prendendo in esame più di 3mila atenei sparsi per il mondo, l’agenzia ha collocato l’università pavese al 371° posto. Molto più in alto rispetto allo scorso anno, quando si collocava tra le posizioni 411 e 420. A ricevere i punteggi maggiori sono l’area delle scienza della vita e medicina, seguita dalle scienze naturali, tecnologia e, in ultimo, l’area umanistica. «Ci sono 17mila università nel mondo — sottolinea Michele Livan, delegato del rettore per le infrastrutture della ricerca — e noi ci collochiamo al 371° posto. Non male come piazzamento. Soprattutto perché a premiarci sono le citazioni e la produzione scientifica».

Se quindi gli atenei italiani non hanno più i fondi per invitare premi Nobel o per sostenere la ricerca, si riesce comunque a svolgere un ottimo lavoro. «Nei ranking — aggiungeo il docente — siamo leggermente penalizzati dalle aziende che molto spesso non rispondono ai dati richiesti dalle agenzie. Solo un 8-10% delle imprese italiane fornisce i dati richiesti. Forse dovremmo sollecitarle a una maggiore collaborazione». Analizzando esclusivamente i 77 atenei italiani pubblici e privati, Pavia si colloca all’11° posto della classifica generale. Risulta particolarmente attrattiva per gli immatricolati (15° posto tra le università statali) e per la percentuale di crediti ottenuti in stage.

Bassa pure la dispersione (5° posto tra le statali), con molti studenti iscritti in Strada Nuova che provengono da fuori regione (15° posto). Per quanto riguarda il tasso di studenti in cerca di lavoro a un anno dal titolo di studio conseguito, l’ateneo pavese si colloca al quinto posto dietro al Politecnico di Milano, a Brescia, a Bergamo e a Roma Foro Italiaco. Buona anche la qualità dei dottorati (13° posto) e la ricerca (17°). «Miglioriamo la nostra posizione — conclude Livan — e questo è un buon segnale. Da un paio d’anni siamo presenti in tutte le classifiche, questo significa che siamo tra le prime 500 università al mondo, nonostante un budget risicato».

manuela.marziani@ilgiorno.net