Pavia, crociere sul Ticino: stavolta la nave va

Al via le prime crociere, poi toccherà pure al Naviglio di STEFANO ZANETTE

La barca ‘Cigogna’ (Torres)

La barca ‘Cigogna’ (Torres)

Pavia, 23 maggio 2016 - Dopo due domeniche di rinvio per colpa del meteo, ha preso il via ieri la stagione 2016 dell’itinerario pavese delle crociere sul Ticino. Dall’imbarcadero (ex-Barbieri) sul LungoTicino Sforza, la motonave ‘Cicogna’ (della flotta ‘Navigare in Lombardia’) ha effettuato così i primi tour turistici della stagione, in una giornata dal clima estivo. Ma il tratto pavese del Ticino è solo una parte dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia, che proprio in provincia di Pavia, sul Naviglio Pavese tra Milano e Pavia, vede i principali ostacoli per il completo ripristino della navigazione in un’ottica di rilancio turistico delle potenzialità fluviali. Anche se proprio in questi giorni si sta tornando a parlare del progetto, con l’obiettivo di completarlo per il 16 agosto 2019, 200 anni dopo l’inaugurazione del Naviglio Pavese. L’Istituto per i Navigli - Associazione Amici dei Navigli, presenterà domani, martedì 24 maggio, un manifesto programmatico con l’ambizioso obiettivo. E’ da decenni (l’Istituto dal 1998) che l’obiettivo di ripristinare la navigazione, non più ovviamente in chiave commerciale come un tempo ma almeno in chiave turistica, viene portato avanti e fuori dalla provincia di Pavia molti risultati sono già stati raggiunti. Ne è un esempio la Darsena di Milano e già alcune ‘conche’ sono già state ristrutturate o restaurate, con estesi tratti delle sponde del Naviglio Grande che sono state consolidate.

Per recuperare invece la navigazione sul Naviglio Pavese, la stima dell’associazione è di una spesa di 35 milioni di euro. «Il recupero – spiega la nota che preannuncia il manifesto – riguarda la manutenzione delle prime due conche già restaurate, il restauro delle altre conche di navigazione e la sostituzione dei ponti costruiti a pelo d’acqua oltre all’innalzamento dei ponti progettati per essere mobili. Per tutte queste opere si stimano 35 milioni di euro, comprendendo anche il restauro della cosiddetta ‘Scala d’acqua’, una delle più ardite opere di architettura idraulica costruita nel secondo decennio dell’Ottocento in Pavia». L’obiettivo del 2019 sembra a dir poco ottimistico, considerando i costi e le difficoltà viabilistiche.