Teatro Fraschini, si cambia: cariche gratuite

Dopo le polemiche sugli emolumenti agli ex vice presidenti vicari il Consiglio comunale di Pavia vota il nuovo statuto

Il teatro Fraschini

Il teatro Fraschini

Pavia, 30 giugno 2016 - Un nuovo statuto per spegnere i riflettori ed evitare equivoci. Il Consiglio comunale ha votato l’altra sera la revisione dello statuto della Fondazione Fraschini. La modifica si è resa necessaria dopo le polemiche sollevate negli ultimi mesi sugli emolumenti percepiti dagli ex vice presidenti vicari Fabrizia Cupella e Graziano Leonardelli. Somme non dovute, secondo la legge e che Cupella ha già reso, mentre Leonardelli restituirà appena l’Agenzia delle Entrate avrà calcolato le tasse versate che dovranno essere detratte.

Per evitare futuri equivoci, ora viene stabilita "la riduzione dei membri del consiglio di amministrazione e la gratuità dell’esercizio delle cariche amministrative". Inoltre ci sarà un "coordinamento tra la durata del mandato dei consiglieri di nomina comunale e quello del sindaco» e «l’individuazione di una rappresentanza paritaria tra socio pubblico e socio privato". Il Cda quindi sarà composto da quattro persone, con un quinto posto eventuale a disposizione di sostenitori privati che vorranno sposare la causa del teatro Fraschini. La presidenza sarà sempre in capo al sindaco, la vice presidenza alla Fondazione Banca del Monte di Lombarda, e all’interno dell’organico del teatro sarà prevista la figura di un direttore generale.

"Si apre una nuova stagione per il teatro Fraschini – sottolinea il sindaco di Pavia, Massimo Depaoli –. Con il nuovo statuto abbiamo incrementato l’offerta culturale per la città, e abbiamo posto le basi per un futuro sicuro, ancora all’altezza della sua storia e delle sfide che ha intrapreso fino a ora. Speriamo in questo percorso di essere affiancati anche da sponsor, perché la cultura e la conoscenza sono fondamentali per lo sviluppo". Soddisfatto anche l’assessore alla Cultura, Giacomo Galazzo: "Con questo atto, che abbiamo costruito con accuratezza insieme a Fondazione Banca del Monte di Lombardia articolo per articolo, prendiamo atto dei cambiamenti normativi e gestionali che ci impongono di dare una svolta alla storia di questa Fondazione, di darle un nuovo slancio. Uno slancio che preservi il prestigio di un teatro amatissimo dai pavesi, che anche in una transizione difficile non ha mai smesso di essere punto di riferimento per la cultura in città e che anzi in questi anni ha ampliato il raggio delle sue attività realizzando insieme a noi un’operazione fondamentale per la continuità dell’attività cinematografica in città".