Scandalo Asm, prosciugato il conto con i soldi rubati alla municipalizzata

Pavia, si è già volatilizzato il milione e 800mila euro girati da qualcuno su un conto falsamente intestato al Comune

La Stangata

La Stangata

Pavia, 9 ottobre 2015 - Prosciugato. Il conto corrente bancario, falsamente intestato al Comune di Pavia, sul quale erano stati accreditati i soldi (dalle ultime indiscrezioni pare che la cifra sia lievitata a circa 1.800.000 euro) usciti dalle casse di Asm Pavia, sarebbe già stato svuotato. Pur con tutto il riserbo sulle indagini in corso, pare infatti che i primi accertamenti sul conto corrente bancario, in una filiale non in provincia di Pavia, abbiano portato alla conferma di quello che poteva già essere un sospetto nel momento in cui la vicenda era venuta alla luce. Se quindi vengono meno le già flebili speranze di poter congelare la somma illecitamente sottratta, in compenso pare che possa essere concretamente individuabile un nome al quale imputare (in tutto o in parte, lo stabilirà il prosieguo dell’inchiesta) le responsabilità.

Il conto corrente in questione, pur avendo un’intestazione che consentiva l’incasso degli assegni postali emessi da Asm con beneficiario il Comune di Pavia, sarebbe stato aperto da una persona fisica, attribuibile dunque a qualcuno di ben identificabile. Resta da chiarire con quali credenziali si sia presentato alla banca e l’innegabile sospetto è che possa aver utilizzato qualche connivenza, illecita. 

Ma all'interno dell’Asm, chi doveva controllare (e impedire l’uscita di somme non dovute al Comune), perché non lo ha fatto? La domanda sorge spontanea, ma le risposte da parte dell’Azienda e del Comune, per il momento, cercano di destreggiarsi fra quanto si può dire senza interferire con le indagini in corso da parte della magistratura. E, senza fare nomi di presunti responsabili, che spetta appunto alla magistratura individuare, il dito non può non essere puntato contro quello che appare un sistema che, appunto attraverso la mancanza di controlli interni, sembra puntasse all’obiettivo di poter gestire a proprio piacimento, evidentemente anche illecito, il denaro pubblico.

"Una gestione scandalosa di Asm" l’ha definita il sindaco Massimo Depaoli, che sottolinea il ruolo del nuovo cda nel portare alla luce tutto quello che di poco chiaro veniva fatto nella precedente gestione. "Abbiamo proceduto a una complessiva riorganizzazione aziendale - spiega il presidente di Asm Pavia, Duccio Bianchi - anche attraverso la rotazione degli incarichi e delle funzioni. Abbiamo trovato una serie di procedure economico-finanziarie che, di fatto, impedivano i controlli interni". Una cappa che pare costruita apposta per coprire, nascondere, confondere. Certo, si potrebbe obiettare, le norme che devono garantire i controlli, in una società peraltro a capitale pubblico, ci sono, con le relative figure di controllo, fra cui ad esempio i revisori dei conti. Ma se le note di credito, gli assegni postali e i bonifici, spalmati peraltro su 4 anni (dal 2011 al dicembre 2014), venivano regolarmente registrate e riportavano come beneficiario l’ente pubblico che è il socio di maggioranza dell’azienda, evidentemente sono sfuggite al controllo. E anzi sembra un piano, fraudolento, ben studiato e organizzato. Ora scoperto, ma quando ormai i soldi non ci sono più.