Scandalo e ricatti osè al sacerdote, l’inchiesta si allarga

Gli incontri sessuali che avvenivano al santuario stanno coinvolgendo sempre più persone. E le indagini proseguono di Umberto Zanichelli

Un sacerdote

Un sacerdote

Garlasco, 26 settembre 2014 - «Ho piena fiducia nell’operato dei magistrati che, ne sono certo, riscontreranno le falsità che si stanno dicendo sul mio conto. Io sono un professionista serio, non mi presto a certe operazioni. Per capire bisognerebbe leggere e contestualizzare tutte le carte, non estrapolarne delle porzioni». Pietro Farina è il sindaco di Garlasco ma anche, come commercialista, consulente del Santuario delle Bozzole finito nella bufera a giugno con l’arresto di due romeni accusati di una estorsione ai danni del rettore, don Gregorio Vitali, 70 anni, riferita a incontri a sfondo sessuale del sacerdote con uno di loro e con altri uomini.

Secondo la versione del sacerdote, Farina avrebbe versato somme consistenti ai due romeni arrestati dai carabinieri, che per coglierli sul fatto si erano vestiti da sacerdoti. Un fatto che il sindaco di Garlasco, ascoltato una seconda volta dal pubblico ministero Roberto Valli come persona informata sui fatti, secondo quanto trapela avrebbe in qualche modo ammesso, spiegando di avere agito per evitare lo scandalo. «Non ho nulla da aggiungere – chiude Farina – se non ribadire la mia piena fiducia nella magistratura ed esprimere la speranza che si torni a parlare della Bozzola per quello che è, un luogo di preghiera».

Intanto Flavius Alexa Savu, 33 anni, arrestato il 21 giugno con Florin Tanasie, 22, ha deciso di raccontare la sua verità. E lo ha fatto con una deposizione di sette ore nella quale avrebbe chiamato in causa un altro sacerdote, don Pietro Rossoni, 56 anni, anch’egli della Congregazione della Sacra Famiglia di Martinengo e che ha lasciato Garlasco da qualche settimana, e un collaboratore. Un racconto dai particolari raccapriccianti, nel quale sarebbero coinvolti anche animali. Savu avrebbe negato di aver voluto estorcere soldi al sacerdote ma, anzi, di aver voluto uscire da quel giogo perché si sentiva minacciato. Tutti particolari in attesa di riscontro. Ma quello che appare certo è che gli incontri sessuali che avvenivano al santuario stanno coinvolgendo sempre più persone. E le indagini proseguono.