Armati, rapinarono un supermercato: c'è anche un vigevanese nella banda di calabresi

Quattro uomini, tre giovani residenti a Reggio Calabria e uno di Vigevano, Alessandro Pinato di 55 anni, sono stati arrestati dai carabinieri quali presunti autori della rapina commessa al supermercato "Di Piu'" di Cilavegna (Pavia) del marzo 2014

Arresti carabinieri

Arresti carabinieri

Vigevano, 1 aprile 2015 - Quattro uomini, tre giovani residenti a Reggio Calabria e uno di Vigevano, sono stati arrestati dai Carabinieri di Reggio Calabria e Vigevano quali presunti autori della rapina commessa al supermercato "Di Piu'" di Cilavegna (Pv) del marzo 2014. I tre reggini sono Mario Montoli di 34 anni, Leone Stivilla di 25 anni e Marco Venuti di 24 anni, tutti condotti nella casa circondariale della citta' dello stretto, mentre a Vigevano e' stato arrestato Alessandro Pinato di 55 anni poi condotto nel carcere di Torre del Gallo di PaviaSecondo l'accusa, i quattro avrebbero assaltato il market intorno all'ora di pranzo del 18 marzo 2014, col volto coperto da passamontagna; uno di loro era armato di pistola. Grazie alla reazione di un cassiere i rapinatori portarono via solo 600 euro, ma il gruppo si dileguo' lasciando sul luogo del delitto la pistola, poi rivelatasi una replica giocattolo. Un passante riusci' a fornire la targa parziale dell'automobile sulla quale vide salire, correndo, tre persone travisate. Sono iniziati cosi' gli accertamenti dei Carabinieri che in poco tempo hanno rintracciato il proprietario dell'auto, un cinquantaquattrenne vigevanese, insieme ad un calabrese di trent'anni da tempo residente a Cilavegna poi rivelatosi un fiancheggiatore e denunciato in stato di liberta' per il reato di favoreggiamento.

Su quella stessa autovettura alcune settimane prima una pattuglia dei Carabinieri aveva controllato, al rientro da una serata in discoteca, tre giovani calabresi, tutti con precedenti per rapina, che avevano dichiarato di soggiornare a Vigevano da alcuni giorni, per andare nelle discoteche della zona. La loro presenza aveva gia' fatto scattare le indagini dei Carabinieri che subito dopo la rapina hanno cercato i tre giovani i quali avevano prima trovato un rifugio sicuro in zona ed erano poi riusciti a fare ritorno in Calabria. Sono proseguite quindi le attivita' di indagine, grazie a intercettazioni, all'analisi del traffico telefonico, e al confronto del Dna rinvenuto sulla pistola giocattolo. Gli elementi raccolti hanno consentito di presentare un'informativa al pm di Pavia, Roberto Valli, che ha chiesto la misura cautelare al gip Carlo Pasta, che l'ha concessa. Si sta indagando per accertare l' eventuale responsabilita' di altre rapine commesse in Lombardia e a Reggio Calabria.

(AGI)