"Nonno" premiato a 104 anni per il suo impegno partigiano

Broni, Guido Vercesi conduce ancora la sua auto

Guido Varesi, 104 anni con la pergamena (Torres)

Guido Varesi, 104 anni con la pergamena (Torres)

Broni, 28 aprile 2016 - Per tutti, a Broni, è il nonno, ma forse non sanno che è un nonno record, con tanti primati in una lunga vita (104 anni) paragonabile ad uno straordinario affresco di storie uniche e realmente vissute. Il nonno dei record si chiama Guido Varesi, abita a Broni ed è nato il 18 marzo 1912. E’ stato alpino, partigiano combattente, lavoratore alla Fibronit per 40 anni e ancora oggi conduce una vita del tutto regolare e guida l’auto visto che gli hanno rinnovato la patente. E’ uno dei due casi (l’altro, pare, in provincia di Padova) di ultracentenario con patente in Italia. "D’altronde sto bene, guido con prudenza e l’auto mi serve per andare al pomeriggio al circolo anziani a giocare a carte. Senza, avrei qualche problemino ad una gamba che, qualche volta, mi duole" sottolinea, con naturalezza, nonno Guido.

Solo per qualche ora al giorno o per qualche commissione, viene assistito dai figli, Giuliana e Gianni e ha tre nipoti e quattro pro nipoti. Nei giorni scorsi, per il 25 aprile, ha ricevuto la visita del Prefetto di Pavia, Erminia Rosa Cesari che gli ha consegnato la medaglia oro della Liberazione. Subito dopo, però, non ha voluto mancare a Cigognola, all’arrivo della camminata della Resistenza. "Nella seconda guerra mondiale, sono stato negli alpini, sul Piccolo San Bernardo, fronte francese - ricorda Guido Varesi - quando non c’erano gli ufficiali, con quelli che dovevano essere i nostri nemici, ci scambiavamo vino e altri favori. Dopo l’8 settembre sono scappato a piedi e sono arrivato a Broni e mi sono unito ai partigiani a Costa Cavalieri. Il mio nome di battaglia era Ras perché avevo fatto anche la campagna in Abissinia".

E con molto orgoglio mostra i tanti diplomi e riconoscimenti ricevuti. Compreso il certificato di "vero patriota" conferitogli (e non sono tanti in Italia ad averlo avuto) dal maresciallo Harold Alexander, comandante in capo delle forze alleate nel Mediterraneo. Nel 1948 si sposa con Franca Borsa. Un matrimonio felice e una normale vita da operaio alla Cementifera. Vent’anni fa, la moglie, 74enne, ex operaia nella stessa fabbrica muore di mesotelioma, il terribile male provocato dall’amianto killer. La forte fibra di Guido, invece, resiste, sino a superare il traguardo del secolo dei vita. Lucidissimo, la sua longevità ha forse un segreto: "Ero poco più che un giovanotto ed avevo un mal di stomaco che secondo i medici non lasciava presagire nulla di buono. Andai, a cavallo, dal parroco di Mezzana Corti, che aveva fama di guaritore. Mi fece aprire la bocca e mi diede una terapia da seguire per dodici giorni. Da allora non ho più avuto alcun malanno".