Uccide il fratello a martellate, Gaigher al giudice: "Mi sono dovuto difendere"

Ora potrebbe restare in carcere o ottenere gli arresti domiciliari

TRAGEDIA Il garage in cui è stato ucciso Luigi Venuto (Torres)

TRAGEDIA Il garage in cui è stato ucciso Luigi Venuto (Torres)

Certosa di Pavia, 3 giugno 2015 - Ha risposto alle domande del giudice, confermando quanto già aveva spiegato agli inquirenti nella notte del suo fermo. Ugo Gaigher, 47 anni, è stato interrogato dal Gip di Pavia nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta ieri mattina nel carcere di Torre del Gallo. L’uomo accusato dell’omicidio del fratello Luigi Venuto, 40 anni, ucciso a martellate domenica notte a Samperone, frazione di Certosa di Pavia, da lunedì si trova dietro le sbarre. Gaigher, assistito dall’avvocato Guido Pignatti, ha scelto di parlare e ha ribadito la sua versione dei fatti, sostenendo di aver agito come difesa nei confronti del fratello che, secondo la sua ricostruzione dei fatti, l’aveva minacciato con un coltello. Nel corso dell’interrogatorio ci sono stati momenti di sconforto da parte dell’indagato, Gaigher ha spiegato di essere dispiaciuto e che non era sua intenzione uccidere Venuto.

Il giudice si è riservato di decidere sulla sua custodia cautelare, se confermare il carcere o porlo agli arresti domiciliari come richiesto dal legale difensore. Ieri nel tardo pomeriggio non era ancora stata fatta una scelta. Intanto, sono in corso gli accertamenti sul corpo della vittima, condotti dai medici dell’Istituto di medicina legale di Pavia, che si sono occupati dell’autopsia di Venuto. Il pubblico ministero Roberto Valli martedì ha chiesto di eseguire approfondimenti tossicologici per valutare la possibile presenza di alcol nel corpo della vittima. La notte del delitto, Gaigher sarebbe infatti stato avvertito da alcuni conoscenti del comportamento molesto del fratello, che stava partecipando a una sagra e avrebbe esagerato con le bevande alcoliche. Così, Gaigher l’avrebbe raggiunto per cercare di riaccompagnarlo a casa, ma lui si sarebbe rifiutato. Di conseguenza il 47enne avrebbe preso il cane del fratello che si trovava con Luigi Venuto e se ne sarebbe andato verso Samperone.

Al suo rientro, si è scatenata la lite tra i due e la situazione è degenerata. Secondo quanto raccontato da Gaigher, Venuto lo avrebbe minacciato con un coltello, così lui per sfuggirgli si è rifugiato in garage e avrebbe afferrato l’arma del delitto, una mazza da muratore del peso di un chilo, per difendersi da un possibile assalto.