Alberto Stasi
Garlasco, 24 ottobre 2014 - Continua a tenere banco la bicicletta nel caso del delitto di Garlasco. Quella consegnata ai carabinieri da Alberto Stasi a sette anni dalla morte di Chiara Poggi infatti, non corrisponderebbe alla bicicletta che l'ex maresciallo Francesco Marchetto visionò nel magazzino del padre del giovane. E' questo ciò che emerge dall'intervista rilasciata a 'Quarto Grado' da Marchetto. "Questo non mi sembra il manubrio di quelle vecchie biciclettone 'della nonna'... Non corrisponde al mio ricordo", ha sentenziato l'ex comandante della stazione Carabinieri di Garlasco guardando la foto della bici nera sequestrata a Stasi. All'epoca dell'omicidio, toccò Marchetto accertare la "non corrispondenza" di alcuni dettagli della bicicletta nera della famiglia Poggi, con quella notata fuori dall'abitazione della ragazza il giorno dell'omicidio dalla vicina di casa Franca Bermani. "Ciò che colpiva di più della bici visionata nel magazzino del padre di Stasi - ha detto l'ex maresciallo - è che non aveva le famose molle cromate della sella. Si sarebbero notate subito. Ho visto una vecchia bici da donna e, come ho scritto nel verbale, differente da quella descritta dalla signora Bermani". "Spero che in altre sedi ritengano opportuno chiamarmi. Vorrei essere ascoltato per le indagini che ho fatto io", ha aggiunto Marchetto, a cui è stato mosso il rilievo dalla procuratrice generale di non aver approfondito i graffi sul braccio sinistro di Stasi. "Ma quel giorno non ho notato i graffi sulle braccia di Stasi e, penso, nemmeno i miei colleghi. Mi sembra impossibile che sia stata fatta una segnalazione all'epoca e non siano state fatte foto cosi' importanti", ha concluso l'ex maresciallo.