Vigevano, 22 novembre 2014 - Un esito che potrebbe cambiare completamente le carte in tavola. I periti che hanno esaminato Ina Celma, 35 anni, la donna che il 18 ottobre 2011 uccise con 30 coltellate l'insegnante vigevanese Marco Chiapparoli, 35 anni e le cui conclusioni sono state depositate nei giorni scorsi, avrebbero dichiarato l'impossibilità di stabilire se la donna, che soffre di problemi psichiatrici, fosse capace o meno di intendere e di volere al momento dell'omicidio. Ina Celma per quel reato era stata assolta per vizio parziale di mente e trasferita all'ospedale pischiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova).
Ora, con il processo d'appello alle porte, la prima udienza è fissata per il 1° dicembre, tutto potrebbe cambiare. Perché a questo punto, come hanno stabilito le sezioni riunite della Cassazione, occorrerà dimostrare il nesso causale tra la malattina mentale e l'omicidio. Ina Celma non ha mai voluto raccontare cosa è accaduto quella notte nella casa di Carisolo (Trento), in cui abitava da poco con l'insegnante vigevanese che di lì a qualche mese avrebbe dovuto sposare.