La Zambon salva la Merck di via Emilia ma i lavoratori temono un taglio dei posti

Firmato l'accordo d'intenti, agli italiani lo stambilimento e i macchinari di Manuela Marziani

L'esterno della ditta Merck

L'esterno della ditta Merck

Pavia, 30 agosto 2014 - Tre punti fondamentali. La lettera d’intenti vincolante a negoziare la cessione dello stabilimento della Msd di Pavia alla Zambon prevede tre punti fermi che ieri sono stati illustrati ai dipendenti nel corso di unincontro sindacale. La Merck Sharp&Dohme si impegna a cedere a Zambon Pharma lo stabilimento di via Emilia a Pavia, le attrezzature e anche i 220 lavoratori. Per 3 anni la Zambon farà da terzista per Merck con i prodotti che la multinazionale lascerà a Pavia. Non certo il Januvia, il farmaco per di diabete che da qualche mese non si produce più in via Emilia. Dopo il secondo anno come terzista, Zambon potrebbe anche acquistare un prodotto Merck e continuarne la produzione.«Un risultato importante— commenta l’assessore alle Attività produttive della Regione, Mario Melazzini— che abbiamo sempre ritenuto possibile e per il quale gli uffici della mia direzione hanno lavorato a lungo.Era prioritario non tradire le aspettative di tutti i lavoratori dell’azienda, compresa la dirigenza e oggi posso dire che ce l’abbiamo fatta».

Ma i dipendenti sono preoccupati perché Zambon non ha ancora presentato un piano industriale. Rimane l’incertezza su quanti saranno occupati, visto che potrebbe esserci posto solo per 150 dei 220 lavoratori. A metà ottobre finisce la mobilità volontaria, ma l’azienda non farà scattare la cassa integrazione in attesa di un accordo.«Il 5 avremo un incontro per ragionare della cassa integrazione— dice ilsindacalista Giuseppe Capelli—. Adesso si cambia prospettiva, possiamo costruire un nuovo percorso». Secondo Pierluigi Antonelli, senior vice president di Msd Italia«l’accordo raggiunto è un chiaro segnale del fatto che Msd mantiene sempre i propri impegni. Zambon è una multinazionale italiana leader del settore farmaceutico, con un piano industriale molto promettente e una reputazione consolidata. Stiamo realizzando una collaborazione che può rappresentare un punto di riferimento nel mercato italiano».

Per Elena Zambon presidente di Zambon spa,«l’Italia si conferma un Paese manifatturiero ad alto valore aggiunto, in cui investire in produzioni di eccellenza e sviluppare programmi di ricerca nel sistema centrale nervoso e nel respiratorio. Tecnologie produttive e ricerca rimangono infatti i driver strategici delgruppo». Soddisfatti pure il sindaco Massimo Depaoli e il consigliere con delega al Lavoro, Davide Ottini:«Ora sappiamo che lo stabilimento non chiuderà, anche alla luce del contenuto dell’accordo che consentirà certamente a Zambon di sviluppare un’attività importante e duratura. A breve incontreremo i vertici Merck poi anche la Zambon per valutare se ci saranno ricadute occupazionali e come il nostro Comune potrà essere utile per favorire il consolidamento e lo sviluppo di questo importante sito produttivo».

manuela.marziani@ilgiorno.net