Mercoledì 24 Aprile 2024

Marcia indietro sugli stipendi, Maugeri: «Li pagheremo»

Pavia, intanto i lavoratori avevano votato uno sciopero di Nicoletta Pisanu

ARRABBIATI L’assemblea (Torres)

ARRABBIATI L’assemblea (Torres)

Pavia, 28 novembre 2014 - Sala piena a Pavia per l’assemblea dei lavoratori della Fondazione Maugeri. I dipendenti si sono riuniti dopo la notizia dello slittamento del pagamento dello stipendio di novembre annunciato dall’amministrazione mercoledì a margine del tavolo tecnico indetto dai sindacati per discutere dei tagli del costo del lavoro. Nessuna garanzia nemmeno per lo stipendio di dicembre, la tredicesima è stata assicurata solo per due dodicesimi. Così, i lavoratori hanno votato per una giornata di sciopero e per una manifestazione entro la fine dell’anno. Poi è arrivata la notizia che la banca aveva sbloccato i pagamenti.

«In queste ore sono state accreditate dagli istituti bancari le somme, di proprietà dell’Ente, necessarie al pagamento degli stipendi che saranno quindi nelle disponibilità dei dipendenti entro 48 ore», ha comunicato Fondazione con una nota. La manovra è stata possibile grazie ai «provvedimenti adottati dal Tribunale di Pavia», che ha «tutelato la disponibilità di risorse finanzarie nell’Ente».

Solidarietà ai 3.600 lavoratori dei 21 istituti in tutta Italia è arrivata dalla deputata del PD Chiara Scuvera: «Servono ora certezze sul futuro del centro medico. Solo così, con prospettive serie di sviluppo e di rientro del debito, si potrà capire il destino del polo di eccellenza italiano della sanità, ridotto in questo stato di crisi dalla dissennata politica regionale dell’era formigoniana». Il riferimento è all’inchiesta sui fondi neri. La deputata ha assicurato di star preparando un’interrogazione «per chiedere l’istituzione di un tavolo di crisi coordinato dal ministero della Salute – ha dichiarato –. Sappiamo bene che bisognerà far fronte ai milioni di debiti, accumulati non certo per colpa dei lavoratori, ma non possiamo accettare che la Maugeri perda il suo primato in campo sanitario».