Massalengo, ampliamento logistica: preoccupazione del Comitato

La denuncia di Alessandro Marzagalli: «Gli amministratori facciano scelte a lungo termine, ci stanno danneggiando»

Massalengo, la logistica

Massalengo, la logistica

Massalengo, 21 luglio 2016 - Ampliamento della logistica di Massalengo «gli amministratori facciano scelte a lungo termine, ci stanno danneggiando». E’ Alessandro Marzagalli del Comitato no logistica a preoccuparsi per l’annunciato ampliamento della logistica di Massalengo. «Dopo la ‘marea nera’ del fiume Lambro, dopo l’inizio delle trivellazioni per lo stoccaggio del gas a Cornegliano Laudense, l’arresto di 6 persone per l’illecito spandimento dei fanghi da depurazione si parla dell’ennesima, profonda ferita al nostro territorio - osserva -. In attesa di capire come finirà il progetto della maxi-logistica da 200.000 mq di Ospedaletto, è stato approvato, grazie ad una convenzione tra il Comune e Fail srl, il progetto di ampliamento del polo logistico di Massalengo, per circa 120.000 mq di suolo agricolo, che andranno perduti. Un disastro».

L’oppositore ricorda «nessuno pensa che per permettere la formazione di 10 cm di suolo occorrono ben 2000 anni, ci attende quindi una perdita di sovranità alimentare. Inoltre il suolo è in grado di assorbire carbonio. Ma quando viene urbanizzata un’area agricola o naturale questo meccanismo viene interrotto, aumentando il livello di CO2 presente in atmosfera». Marzagalli quindi aggiunge «per non parlare dell’impatto idrogeologico della cementificazione. Infatti chi concede i permessi per cementificare nel proprio comune su suolo agricolo forse non sa che, solo per mantenere in piena efficienza il sistema di raccolta e allontanamento delle acque, che non drenano attraverso il cemento, occorrono 6.500 euro all’anno, per ogni ettaro, per sempre, come spiegato alla Green Week Conference del 2011». «I posti di lavoro promessi da queste realtà sono inoltre una chimera e molto più ridotti rispetto alle premesse iniziali e considerare la realizzazione di una tangenziale, nel caso di Massalengo sulla s.p. 23, garantita da una fideiussione, già consegnata, di 2,7 milioni di euro , come opera di ‘compensazione’ ambientale fa sorridere, visto che questa porterà nuovo consumo di suolo agricolo, un aumento del traffico pesante e dunque dell’inquinamento e delle malattie. Proprio riguardo quest’ultimo punto, ci stupisce che il sindaco di Massalengo, medico-chirurgo, che ha caldeggiato il progetto e lo ha portato avanti fra molti ostacoli, non si sia mostrato sensibile ad un tema tanto grave nel nostro territorio». Da qui l’appello «il Comitato No Logistica chiede a gran voce agli amministratori locali, provinciali e regionali di iniziare a pensare in modo differente, in particolare alle conseguenze di lungo periodo delle loro azioni»