Arte, recitazione e cultura: rive gauche in stile pavese

L’ex imbarcadero Barbieri sarà presto di nuovo aperto

PRONTI Da sinistra, Luca Gregotti e Andrea Nava  vicini alla barca Tia che tornerà a vivere  a giorni(Torres)

PRONTI Da sinistra, Luca Gregotti e Andrea Nava vicini alla barca Tia che tornerà a vivere a giorni(Torres)

Pavia, 2 settembre 2015 - Valorizzare un bellissimo angolo di Pavia. Era quello che volevano fare i ragazzi della Pro River e che tra pochi giorni diventerà realtà. Le autorizzazioni, in ritardo rispetto alla stagione estiva, ormai sono in dirittura d’arrivo e quindi l’ex imbarcadero Barbieri può tornare ad accogliere pavesi e turisti. Già lo stanno facendo in queste serate, in cui alcune coppie si sono fermate sulle panchine poco distanti hanno trovato ragazzi che suonavano la chitarra. Non sui lettini, come accadeva un tempo, ma su delle sedute. «Abbiamo eliminato i lettini che creavano un ostacolo sulla ciclabile – dice Luca Gregotti, che a innamorato del fiume non si è rassegnato a veder sparire quell’approdo e con alcuni amici ha acquistato il barcone pensando a un progetto che dia a Pavia un angolo simile alla Darsena di Milano –, dedicheremo la terrazza ad attività culturali, d’arte e di spettacolo». Niente concerti, però, la Rive Gauche di Pavia sarà un luogo in cui vivere il silenzio del fiume, magari sorseggiando un aperitivo sulle note di un sax o di un clarinetto.

Poi non mancheranno mostre e performance di recitazione. «Abbiamo trovato un direttore artistico, Fabio Tassi – conferma Gregotti – che organizzerà una serie di eventi». Nell’attesa, i lavori procedono in vista della riapertura. Sono stati rifatti gli impianti, riorganizzata e riverniciata tutta la struttura. «I pavesi ci hanno incoraggiati ad andare avanti – confessa Luca Gregotti –. Ammetto che, in alcuni momenti, se non avessimo sentito il calore della gente, avremmo gettato la spugna». Invece nessuno ha rinunciato e tutte le sere, mentre il sole tramonta, per i soci della Pro River si spalancano le porte su una nuova alba. E’ in quel momento, infatti, che i soci si ritrovano per pensare a come organizzare l’attività e per effettuare colloqui perché la struttura darà anche posti di lavoro in particolare nel settore della ristorazione. Ma anche il turismo vede delle prospettive. «Vorremmo riproporre le gite fluviali – anticipa Luca Gregotti – e altre iniziative. Dall’inverno lavoreremo per la prossima estate». Intanto il progetto prende forma e sarà un altro regalo fatto guardando il cielo. «La barca – ci tiene a far sapere – è stata immatricolata con il nome ‘Tia’, in omaggio a Mattia Ottobri, un nostro amico venuto a mancare due anni fa». E Tia è tornato sul fiume.

manuela.marziani@ilgiorno.net