Aggredisce il padre a martellate, non ce l'ha fatta Siro Garlaschelli

Pinarolo Po, il giovane, ora in carcere a Voghera, ai carabinieri: "Non lo vedrò più"

ARRESTATO Luca Garlaschelli, 24 anni, prelevato  dai carabinieri

ARRESTATO Luca Garlaschelli, 24 anni, prelevato dai carabinieri

Pinarolo Po, 24 febbraio 2015 - Non ce l'ha fatta Siro Garlaschelli, l’autotrasportatore di 50 anni, residente a Pinarolo Po, gravemente ferito a martellate sabato pomeriggio scorso dal figlio, Luca, 24 anni, ora in carcere a Voghera. Troppo gravi le ferite riportate dopo che il figlio lo ha colpito con violenza alla testa, fracassandogliela con una mazzetta da muratore. Due colpi micidiali, una tragedia maturata in un contesto difficile nei rapporti fra padre e figlio. Quest’ultimo, in preda ad un vero e proprio raptus, dopo aver colpito il padre, pare avesse cercato anche di soffocarlo con un sacchetto di cellophane, salvo, poi, ripensarci. Lo stesso giovane poi aveva chiamato i carabinieri: «Venite, ho ucciso mio padre». Erano da poco trascorse le 17 di sabato scorso, nella villetta della famiglia Garlaschelli, in via Salvo D’Acquisto, a Pinarolo Po. In casa c’erano solo Siro Garlaschelli con il figlio. La moglie era fuori casa con l’altra figlia di 13 anni. Le condizioni dell’autotrasportatore erano apparse subito gravissime ai medici del servizio 118. Una corsa disperata al Policlinico di Pavia e un delicato intervento chirurgico, ma non è stato possibile strapparlo alla morte.

Luca Garlaschelli è stato subito arrestato dai carabinieri di Stradella e Santa Giuletta, coordinati dal capitano Vincenzo Scabotti. La sua posizione processuale si aggrava, non è escluso che si ricorra a una perizia psichiatrica per stabilire se, al momento del tragico fatto di sangue, era o meno in grado di intendere e volere. Dopo l’aggressione il ventiquattrenne avrebbe anche danneggiato mobili ed oggetti di casa ed ai carabinieri avrebbe detto: «Adesso non lo vedrò più». Fra padre e figlio che, un anno e mezzo fa, si era allontanato da casa ed era stato ritrovato, pochi giorni dopo in Polinesia, i rapporti erano tesi. Diplomatosi all’Ipsia, il giovane non riusciva a trovare un lavoro.

Personalità molto introversa, con pochissimi o nessun contatto esterno alla cerchia famigliare, non si esclude che il dissidio con il padre si sia trasformato in un rancore insanabile.