Travolta e straziata dal ladro-pirata: voglio la verità su chi mi ha investito

È ciò che si aspetta Elena Madama dal processo, invalidità da stabilire di NICOLETTA PISANU

Radion Suvac (Torres)

Radion Suvac (Torres)

Pavia, 20 maggio 2016 - Il blazer blu, il viso affilato. Radion Suvac, ventisettenne moldavo, era presente ieri mattina all’udienza del processo che lo vede alla sbarra per tentato omicidio, rapina e ricettazione. È accusato di aver travolto e trascinato per quasi un chilometro - sotto le ruote di un’auto rubata - la consigliere comunale Elena Madama, ventotto anni, la sera del 12 novembre 2014 a Pavia. Lei non era in aula, ha affidato al suo legale Alessandro Cignoli la sua «grande fiducia negli organi giurisdizionali, la stessa che aveva riposto nelle forze dell’ordine – ha commentato l’avvocato –. Elena ha interesse a farsi parte attiva nel processo, per accertare la verità dei fatti». La giovane si è costituita parte civile, l’avvocato ha calcolato provvisoriamente in 900mila euro l’ammontare indicativo del possibile risarcimento, un dato in divenire poiché la situazione «non è ancora definita», devono essere per esempio assegnati con precisione i punti percentuali di invalidità alla ventottenne, che in seguito all’investimento aveva riportato gravi ferite che hanno richiesto una lunga riabilitazione. Solo da pochi mesi Elena è tornata pienamente alla sua vita. Proprio per queste cure, l’Asl di Pavia si è altresì costituita parte civile, chiedendo un risarcimento di 78mila euro.

Suvac affronterà il dibattimento. Non ha scelto il rito abbreviato, che gli consentirebbe di ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, ma il rito ordinario. E dunque in aula quanto successo quella sera di pioggia verrà scandagliato attimo per attimo nel corso delle udienze, per cercare nelle pieghe della dinamica dell’evento la presenza e le intenzioni dell’imputato. Ieri sono stati sentiti come testimoni gli investigatori che si sono occupati delle indagini.

Secondo la ricostruzione dell’incidente, effettuata anche grazie ai filmati della videosorveglianza che hanno permesso di realizzare un video tridimensionale dell’accaduto, la giovane donna è stata investita in piazza Italia, è rimasta agganciata all’auto e poi trascinata per tutta Strada Nuova nel tentativo di fuga dei due malviventi a bordo. Solo quando i due uomini hanno svoltato bruscamente per poi abbandonare la vettura in una via secondaria, Elena si è liberata, venendo subito soccorsa da alcuni passanti. Da quel momento scattarono mesi di indagini, di identikit formulati grazie ai testimoni oculari, finché a maggio dell’anno scorso venne arrestato Suvac, incastrato dal test del Dna che aveva ricondotto a lui tracce biologiche rinvenute su un cappellino trovato all’interno dell’abitacolo dell’auto dove, tra l’altro, erano stati ritrovati anche numerosi navigatori satellitari tutti provento di furto. Suvac ha sempre negato di essersi trovato sull’auto, sarà sentito nella prossima udienza, il 30 giugno.