Carnaroli: il "Re dei risotti" continua a crescere

In un contesto di prezzi ancora costantemente al ribasso il Carnaroli è in controtendenza

Un campo di riso

Un campo di riso

Pavia, 8 agosto 2010 - La qualità paga, anche per il riso. In un contesto di prezzi ancora costantemente al ribasso (in media del 13%) il Carnaroli è in controtendenza con un aumento del 7,4% rispetto al trimestre precedente e del 28,3% rispetto al settembre dello scorso anno. Un dato positivo per i risicoltori pavesi, che proprio sulla varietà del ‘re dei risotti’, tipico della zona, hanno puntato grazie anche a un progetto, proposto dalla Coldiretti e finanziato dalla Camera di commercio di Pavia, per la certificazione del Carnaroli in purezza. I dati sui prezzi emergono dalla trimestrale analisi sul mercato risicolo fatta dalla Camera di commercio di Pavia in collaborazione con Borsa merci telematica, relativa al secondo trimestre dell’anno.

Rispetto al generale andamento negativo, tra le principali varietà di riso ha fatto appunto eccezione il Carnaroli, i cui valori a giugno hanno fatto segnare una crescita del +7,4% rispetto a marzo e del +28,3% rispetto all’avvio di campagna a settembre 2015. Per i risoni Indica, invece, la dinamica negativa dei prezzi della varietà Thaibonnet, già notata in avvio di 2016, è ulteriormente proseguita nel secondo trimestre dell’anno, con l’unica eccezione dei rialzi avvenuti nelle ultime rilevazioni di giugno. Le quotazioni si sono dunque mantenute più basse rispetto al 2015 (-12,7% a giugno). Tra le altre varietà, sono proseguiti anche i ribassi per i risoni del gruppo Medio, con i prezzi del Lido che ad inizio giugno hanno toccato di fatto i minimi pluriennali. Ribassi nel secondo trimestre anche per i risoni del gruppo Tondo, con l’unica eccezione del Selenio che ha chiuso la campagna evidenziando dei timidi rialzi sia ad aprile (+3,9% su base mensile) che a maggio (+3,2%).

Sul fronte del commercio con l’estero, i dati relativi ai primi quattro mesi del 2016 hanno mostrato ancora una crescita dell’import italiano di riso semilavorato e lavorato, cresciuto rispetto allo scorso anno del 16,3% in volume e del 3,2% in termini monetari. Un risultato su cui ha pesato la crescita degli arrivi dalla Cambogia (+89,7% su base annua), divenuto primo paese fornitore dell’Italia. Un primato, quello della Cambogia, avvenuto a scapito della Thailandia, le cui spedizioni verso l’Italia sono comunque cresciute (+33,8%) nei primi quattro mesi del 2016, e dell’India, da cui, al contrario, è giunto un quantitativo inferiore di riso lavorato (-5%).