Cala ancora l’export del riso: -2%. In crescita le macchine concia pelle

I dati della ricerca di Intesa Sanpaolo sui Distretti della Lombardia

Il taglio del riso nei campi della provincia di Pavia

Il taglio del riso nei campi della provincia di Pavia

Pavia, 21 luglio 2017 - Il dato è ancora negativo: -2%. Il distretto del riso di Pavia, nella trimestrale analisi della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo «Monitor dei Distretti della Lombardia», è uno dei 3 (sui 23) a far registrare ancora un calo dell’export. Nei primi tre mesi dell’anno, il dato dei 23 distretti tradizionali lombardi ha invertito la rotta delle esportazioni, dopo un 2016 di calo complessivo delle vendite, con un +7,4% che è un punto sopra la media nazionale (+6,4%). Tra i protagonisti di questa risalita, in linea con il dato lombardo c’è il distretto delle macchine concia pelle di Vigevano (+7,3%), mentre l’altro distretto lomellino, quello delle calzature di Vigevano, resta quasi stazionario (+0,9%). Dei 3 distretti della provincia di Pavia, il dato peggiore è quello del riso di Pavia, che solo rallenta un po’ il crollo delle esportazioni del 2016: la variazione tendenziale dell’anno scorso era infatti del -6,6%, ma non è affatto incoraggiante il -2% del primo trimestre 2017, con un calo dell’1,1% nel raffronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. «È la conferma di un trend negativo - si spiega nel Monitor distretti di Intesa Sanpaolo - che già aveva caratterizzato il 2016 e che è da ricondursi a un calo delle vendite su alcuni principali mercati: Germania, Belgio, Regno Unito e Polonia nel caso del riso».

Non c’è troppo da stupirsi se proprio in Europa si importa meno riso pavese: anche sulle altre piazze europee sono aumentate le importazioni da Paesi cosiddetti meno sviluppati (Eba). Non a caso è stato di recente sottoscritto a Bruxelles da Italia, Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania un documento che sollecita un intervento della Commissione europea per misure concrete a sostegno del comparto risicoloa. Secondo l’Ente nazionale risi, da quando (settembre 2009) è iniziata la liberalizzazione delle importazioni dai Paesi meno avanzati, le importazioni in Europa sono aumentate del 65%, raggiungendo il record di 1,34 milioni di tonnellate nella campagna 2015/2016.