di Laura De Benedetti

Roma, 16 maggio 2012 - Già nel 1987, anno in cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica il suo lavoro, Alma Sabatini, componente della Commissione governativa Pari Opportunità, spiegava che il femminile di 'sostituto procuratore' è 'sostituta procuratrice', 'consigliere' è coniugato in 'consigliera', 'notaio' si declina 'notaia' (è così via per ministra, sindaca, prefetta, magistrata, assessora, arbitra, ingegnera, medica, carabiniera), mettendo al bando le desinenze in -essa per cui professore si tramuta, se la docente è donna, in professora (e non professoressa), e ricorrendo infine alla sola corretta attribuzione dell'articolo di genere per alcune professioni, per cui per vigile (o giudice) basta mettere davanti 'il' o 'la'.

Sebbene sia stata tra le fondatrici, nel 1970, del Movimento di Liberazione della Donna, e successivamente (prendendo le distanze dal Partito Radicale), del Movimento Femminista Romano, partecipando alle campagne a sostegno del divorzio e dell'aborto, Alma Sabatini è dunque ancor oggi in primo luogo figura di riferimento per le sue "Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” (presenti ancora oggi sul sito del Ministero delle Pari Opportunità ma mai eapplicate), un vero e proprio, insostituibile, vocabolario di traduzione dal maschile al femminile in nome della parità, che scrisse dopo aver denunciato la falsa 'neutralità' del maschile nella lingua italiana, suggerendo come correggere gli stereotipi di genere più diffusi nel linguaggio (dai diritti dell'uomo ai diritti umani o della persona, dagli uomini primitivi alle popolazioni primitive, dall'uomo della strada alla gente comune e così via) che negano, di fatto, la presenza delle donne nel mondo, con ripercussioni tutt'altro che linguistiche.

Sabato, a Roma (sala Carla Lonzi - Casa Internazionale delle Donne • via della Lungara, 19), un seminario, organizzato dal Centro di Documentazione Internazionale Alma Sabatini e da Archivia, farà il punto, a 25 anni dalla pubblicazione, sul sessismo nel linguaggio odierno. "La lingua dell'Alma", questo il titolo della giornata di approfondimento, si aprirà alle 10.30 con la proiezione, in anteprima, del documentario, ideato da Edda Billi, Paola Mastrangeli, Giovanna Olivieri e realizzato da Laura Valle, “Mi piace vestirmi di rosso: ritratto di Alma Sabatini” che raccoglie testimonianze, immagini, documenti e filmati sulla figura di questa donna, morta col marito in un incidente automobilistico nel 1988. Docenti specializzate in linguistica faranno poi il punto sul linguaggio non sessista nelle scuole, nella società, analizzando i cambiamenti registrati dall'italiano in questi anni e le resistente culturali che ancora ostacolano la diffusione di un linguaggio più paritario.