Voghera, detenuti impegnati per l’ambiente e la storia: così cambiano vita

Il Comune in prima fila nel sostegno

Simona Virgilio è l’assessore ai Servizi sociali di Voghera

Simona Virgilio è l’assessore ai Servizi sociali di Voghera

Voghera (Pavia), 23 gannio 2018 - Non è difficile a Voghera vedere i detenuti intenti a pulire le rive del torrente Staffora, o impegnati in progetti di paleontologia con il Museo di scienze naturali. La casa circondariale da anni lavora con volontari, associazioni e con il Comune per garantire attività culturali e socialmente utili ai detenuti, nell’ottica di un percorso di rieducazione e inserimento nella società cittadina. Portando persone e storie in mezzo alla gente: «A dicembre abbiamo tenuto un incontro alla sezione classica del liceo scientifico Galilei sul tema della povertà – ha spiegato l’assessore comunale ai Servizi sociali, Simona Virgilio –, cui tra gli altri hanno partecipato anche due detenuti che hanno parlato delle loro esperienze».

Il Comune sta valutando per il 2018 nuove collaborazioni con la casa circondariale: «Da parte nostra c’è la massima disponibilità a intraprendere progetti con l’istituto – ha spiegato Virgilio -. Attualmente, collaboriamo in diversi modi, legati ai lavori socialmente utili». Dall'ufficio educatori della casa circondariale vogherese, fanno sapere che sono in atto collaborazioni anche con il Centro provinciale di istruzione adulti e l’Istituto Maserati, per quanto riguarda l’ambito dell’istruzione, è stato inoltre siglato un protocollo di intesa con il tribunale di Pavia per attività di archiviazione, la casa circondariale collabora anche con l’ente di formazione Apolf e associazioni come Caritas e Agape: «Docenti in pensione prestano la loro attività in sostegno ai singoli detenuti, abbiamo anche un gruppo di buddisti che svolge attività di sostegno», spiegano dall’Ufficio educatori dell’istituto penitenziario. Secondo i dati riportati sul sito del Ministero della Giustizia, sono centoventi i detenuti a Voghera impegnati contemporaneamente in più attività non lavorative, mentre sono sessantatré con turnazione mensile le persone recluse che si dedicano al lavoro. La casa circondariale offre, come spazi comuni, due campi sportivi, dieci palestre, diciannove aule, un teatro, due biblioteche, tre laboratori, un’officina, un locale di culto e tre mense. Non mancano attività scolastiche e culturali, come il corso di teatro, di recupero dei beni naturalistici, ma anche seminari di divulgazione scientifica e corsi di scrittura creativa. Il tutto fondato sull’operato dei volontari e delle associazioni.