Percosse, insulti e minacce di morte a moglie e figlie: artigiano nei guai

Garlasco, un 59enne allontanato da casa per la sicurezza delle donne

I carabinieri di Vigevano hanno ricostruito l’accaduto

I carabinieri di Vigevano hanno ricostruito l’accaduto

Garlasco, 5 febbraio 2017 - La richiesta di denaro da parte della figlia maggiore, diciottenne, per trascorrere una serata in compagnia di alcuni amici aveva scatenato la sua reazione che aveva avuto come bersaglio principale la moglie. I carabinieri di Garlasco hanno denunciato a piede libero R.M., 59 anni, artigiano di nazionalità egiziana. Contestualmente i militari gli hanno notificato il provvedimento di allontamento dalla casa familiare firmato il 19 gennaio dai Gip del Tribunale di Pavia per il reato di maltrattamenti in famiglia. A denunciare il fatto, avvenuto il giorno di Santo Stefano, era stata la moglie cinquantenne che con la figlia maggiore aveva dovuto fare ricorso alle cure dei medici. Entrambe erano state medicate e dimesse con una prognosi di 5 giorni.

Secondo quanto è stato ricostruito dai militari del capitano Rocco Papaleo, a seguito della discussione che era nata per la richiesta della ragazza, l’artigiano, che non sarebbe stato nuovo a comportamenti violenti, aveva colpito la consorte con uno schiaffo al volto, provocandole una ferita, poi l’aveva afferrata al collo. Era stato in quella circostanza che la figlia maggiore e la sorella appena sedicenne si erano intromesse per difendere la madre, riuscendo ad allontanarlo. Ma questo non era bastato per riportare l’uomo alla calma. Anzi ne avevano accresciuto l’ira. Non potendo raggiungere la donna le aveva scagliato contro delle scarpe, colpendola alla testa, contemporaneamente insultandola e augurandole la morte.

Davanti all’ennesimo tentativo di reazione di moglie e figlie, l’artigiano egiziano aveva perso del tutto il controllo. Così si era avvicinato ad un cassetto che conteneva dei coltelli, ne aveva impugnati due e, sfregandoli uno contro l’altro, si era avvicinato con fare minaccioso alle donne di casa. Vista la situazione e temendo che non fosse solo un modo per impaurirle, ma una vera e proprio intenzione di aggredirle, la moglie e le figlie avevano deciso di fuggire, rifugiandosi a casa di un parente della donna che le aveva accolte. Davanti a questa situazione la moglie dell’artigiano, pensando all’incolumità delle sue figlie e sua, aveva deciso di denunciare ai carabinieri quello che era accaduto.

I militari avevano perciò avviato una attività di indagine che non solo aveva dato pieno risconto alla versione fornita dalla cinquantenne ma aveva anche attestato che quel comportamento da parte dell’uomo non era stato occasionale ma al contrario era diventato una terribile normalità. Gli investigatori hanno infatti appurato che le violenze fisiche e psicologiche in casa si ripetevano, con cadenza pressoché quotidiana, sino dal 2011 e avevano riguardato anche la figlia minore, studentessa appena sedicenne. Da lì la richiesta della misura cautelare, accordata pochi giorni fa ed attuata subito dopo con l’allontanamento dell’artigiano dalla casa famigliare.