Vigili, condannato il Comune di Pavia

Non aveva pagato come tali i festivi. Ma il Mezzabarba ricorre in appello: in ballo ci sono 100mila euro

Protagonisti della lunga vicenda sono 45 agenti di polizia municipale

Protagonisti della lunga vicenda sono 45 agenti di polizia municipale

Pavia, 20 febbraio 2018 - Al lavoro nei giorni festivi infrasettimanali senza percepire un euro in più in busta paga. Per il giudice del lavoro non è corretto e ha condannato il Comune, ma il Mezzabarba ora ha deciso di appellarsi a questa sentenza. Protagonisti della vicenda che si trascina da tempo sono 45 agenti di polizia municipale, che hanno deciso di citare il datore di lavoro chiedendo il pagamento degli straordinari effettuati per esempio in giorni come il 25 aprile.

Era stata l’amministrazione civica, supportata da Aran (Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni) a decidere che quanti lavorano su diversi turni come accade ai vigili o agli infermieri non hanno diritto di ottenere il pagamento degli straordinari festivi perché l’indennità di turno sarebbe comprensiva di tutto. Per recuperare il turno lavorato, gli agenti possono optare per una giornata di riposo della stessa durata del servizio prestato. Con un organico di una settantina di persone, però, prevedere un riposo nel corso settimana prevederebbe difficoltà organizzative. Per questo alcuni dipendenti hanno deciso di rivolgersi al giudice del lavoro, che ha condannato l’ente a pagare 100.166,90 euro con interessi legali e rivalutazione monetaria, in relazione alle ore di lavoro prestate nei giorni infrasettimanali festivi dall’anno 2011 al 31 maggio 2016 e con riserva per il periodo successivo.

«Il Comune avrebbe dovuto rispettare il pronunciamento del giudice e dare ai vigili i soldi che avrebbero dovuto percepire - spiega Maurizio Poggi, responsabile Uil amministrazioni locali -, invece non lo ha fatto. Non solo, nei giorni scorsi come Cgil, Cisl, Uil e sindacato autonomo, avevamo chiesto formalmente di arrivare a una transazione per evitare l’appello. Scorrettamente non abbiamo ricevuto alcuna risposta, in compenso ieri abbiamo saputo che il sindaco e gli assessori avevano deciso di ricorrere». Giovedì gli agenti di polizia municipale si ritroveranno in assemblea per affrontare ancorala questione di cui discutono da un paio d’anni. «Il Comune ha paura di incorrere in un danno erariale - aggiunge Poggi - per questo ha chiesto un parere ad Aran. Ma il danno erariale esiste quando si va contro una norma. E non è questo il caso in cui basterebbe seguire quanto previsto dal dettato contrattuale, esattamente come viene fatto in numerose amministrazioni sparse per l’Italia. Pavia, invece, ha deciso di imboccare un’altra strada e ora va avanti senza cercare un accordo con i ricorrenti.

«Ora vedremo che cosa prevederà il nuovo contratto di lavoro - conclude Poggi -, sul passato non crediamo ci siano dubbi interpretativi. E’ un braccio di ferro che i dirigenti e gli amministratori hanno deciso di incominciare». Anche altri vigili in Italia negli anni passati hanno fatto causa e si sono visti dare ragione dal giudice del lavoro. Come accaduto a Pavia, ma ora qui la battaglia continua.