Vigevano, cerimonia in grande per la beatificazione di Teresio Olivelli

Attese 3.500 persone al palazzetto cittadino

La presentazione della cerimonia

La presentazione della cerimonia

Vigevano (Pavia), 01 febbraio 2018 - Sarà una cerimonia imponente quella attraverso la quale, sabato mattina, Teresio Olivelli, comasco di nascita ma cresciuto a Mortara, verrà innalzato agli onori degli altari. La cerimonia, il cui inizio è previsto alle 10.30, sarà officiata dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e nell’occasione reppresentante del Santo Padre e concelebrata da 18 vescovi, tra i quali l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini; il vescovo di Vigevano, Maurizio Gervasoni e l’Ordinario Militare, monsignor Sante Marcianò. Alla celebrazione sono attese almeno 3.500 persone. Al palasport di via Cappuccini sono attesi 33 pullman; prevista la partecipazione dei vertici nazionali dell’Azione Cattolica; i presidenti nazionali della Fuci e numerosi gruppi di alpini, partigiani, associazioni e singoli legati ai valori testimoniali di Olivelli.

Nato a Bellagio (Como) il 7 gennaio 1916, Teresio Olivelli si era trasferito da bambino a Mortara. Studente liceale a Vigevano, aveva poi frequentato l’università a Pavia dove si era laureato in Giurisprudenza con il massimo dei voti diventabndo subito assistente della cattedra di diritto amministrativo dell’ateneo di Torino. Già esempio di generosità e spirito di sacrificio, nel 1941, dopo un soggiorno di studio a Berlino, si arruola volontario, dopo che la famiglia gli aveva impedito di partire per stare vicino alla Chiesa di Spagna durante la guerra civile degli anni Trenta, e viene inviato anche sul fronte russo. Tra i pochi superstiti della disfatta militare italiana torna in Italia ma viene arrestato una prima volta il 9 settembre 1943. Riesce però a fuggire ma viene nuovamente arrestato il 27 aprile 1944 a Milano e inviato al campo di concentramento di Fossoli, dove scampa alla fucilazione, ma viene inviato nel nord-est della Baviera, a Hersbruck, dove muore a 29 anni il 17 gennaio 1945, stremato dagli stenti e dalle violenze subite.

Medaglia d’oro al valor militare conferita nel 1953, Teresio Olivelli era stato dichiarato Venerabile da papa Francesco il 14 dicembre 2015. Nel 2016 era ripresa la strada per il riconoscimento dle martirio. "Dalle nuove prove raccolte – spiega monsignor Paolo Rizzi, postulatore della causa di beatificazione – emerge che la morte di Teresio Olivelli è avvenuta per i tormenti e le brutali condizioni di vita dei lager nazisti; dalle percosse continue subìte per la sua condotta religiosa e caritativa. Dopo la quarantena a Flossenburg scelse liberamente di andare alle cave di Hersbruck, luogo di morte per stare più vicino ai compagni. I testimoni – prosegue monsignor Rizzi – sono concordi nel dire che si sarebbe salvato se avesse svolto rigorosamente il suo ruolo di interprete, cosa che non fece per restare fedele ai suoi ideali religiosi". Sulla scorta di questi elementi è stata riconosciuta la morte in odio alla fede che ne ha fatto un martire e che lo condurrà alla beatificazione. In occasione dell’evento sono state coniate delle medaglie commemorative in bronzo e Poste Italiane emetterà un annullo speciale per la giornata di sabato 3 febbraio.