Delitto di Garlasco, Stasi prova in Cassazione a farsi annullare la condanna

Alla prima sezione penale della Cassazione la discussione sul ricorso straordinario presentato dalla difesa dell’ex bocconiano che sostiene come, nel processo d’appello bis, vennero “dimenticate” una ventina di prove

Alberto Stasi

Alberto Stasi

Garlasco (Pavia), 27 giugno 2017 - Nuovo assalto dei difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, il 13 agosto 2007. La prima sezione penale della Cassazione discuterà oggi il ricorso straordinario presentato dalla difesa dell’ex bocconiano che sostiene come, nel processo d’appello bis, vennero “dimenticate” una ventina di prove.

Il professor Angelo Giarda chiederà di revocare la sentenza con cui, il 12 dicembre 2015, la Suprema Corte confermò la condanna e, di conseguenza, l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna pronunciata dalla Corte d’Assise d’appello di Milano, il 17 dicembre 2024. La famiglia Poggi, parte civile, sarà rappresentata come sempre dall’avvocato Gian Luigi Tizzoni. Secondo il documento, firmato lo scorso 3 dicembre dal professor Giarda e dallo stesso Stasi (detenuto nel carcere di Bollate), sono 21 le prove “decisive” che in primo grado portarono all’assoluzione dell’imputato e che avrebbero dovuto essere prese in considerazione nel giudizio di secondo grado.