"Tenga il resto", una ricetta contro lo spreco di cibo

Pavia, quaranta ristoranti locali coinvolti dal Comune nell’iniziativa: i clienti potranno portare a casa gli avanzi

Distretto Urbano del Commercio e i ristoratori della città di Pavia per il progetto Tenga

Distretto Urbano del Commercio e i ristoratori della città di Pavia per il progetto Tenga

Pavia, 28 marzo 2017 - «Posso portarlo via? A casa ho il cagnolino». Qualcuno usa questa scusa per chiedere ai ristoratore di portare a casa il cibo non consumato. Presto, però, non sarà il cliente a domandare cortesemente la “doggy bag”, ma l’esercente a proporla. “Tenga il resto” è stato battezzato il progetto che il Comune sperimenterà coinvolgendo almeno 40 degli 84 locali pavesi che abbiano servizio al tavolo e siano aperti anche la sera. L’idea, nata da Alimentando, associazione che da tre anni recupera dai piccoli commercianti gli alimenti che andrebbero sprecati e li consegna a chi ha bisogno, è stata fatta propria dall’amministrazione civica. «In Europa è normale portare a casa il cibo non consumato nei ristoranti – ha detto l’assessore alle Attività produttive Angela Gregorini – in Italia invece ci si sente in difficoltà. Per questo motivo abbiamo bisogno del coinvolgimento dei ristoratori». Perché sprecare cibo non è corretto. Eppure ogni anno ciascun abitante di Pavia, butta via dai 120 ai 150 chili di cibo: «Una parte è inevitabile – ha aggiunto il presidente di Asm, Duccio Bianchi –, ma un’altra parte può essere recuperata. E lo spreco si forma nelle famiglie o nei negozi di alimentari e nei servizi di ristorazione. Almeno questo può essere recuperato con un ritorno economico, perché si risparmia il costo del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti».

Ai ristoratori che fino al 18 aprile aderiranno al progetto compilando il modulo che troveranno sul sito internet del Comune (inviando una mail a protocollo@pec.comune.pv.it), in collaborazione con CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio), saranno consegnati 100mila kit che comprendono le vaschette per riporre il cibo e le borsine per trasportarle: «Il progetto – ha spiegato Stefano Stellini di CiAl che sta studiando un contenitore ad hoc per Pavia – è nato a Monza in occasione di Expo e poi è stato sperimentato anche altrove fino ad arrivare a Pavia».Il Comune intanto, in collaborazione con Ascom, ha effettuato una mappatura di tutti i ristoranti, bar, pizzerie che possono aderire, verificando anche il numero di coperti in modo da predisporre una quantitativo adeguato di kit family bag. «In passato non si sprecava nulla – ha concluso il sindaco Massimo Depaoli – la crisi economica ci ha richiamato ai valori di secoli fa, ma con una consapevolezza diversa. Concetti che ora dobbiamo far accettare anche dai consumatori. A Pavia si dice: “Non fare il barbone”. Portarsi a casa il cibo avanzato non è da barboni, è da saggi».