Sport e integrazione, premiato lo slogan dei ragazzi di Siziano

Lo slogan è stato pensato e sviluppato dai ragazzi della prima A con la collaborazione dei docenti: Raffaele Guazzone di italiano e Giancarlo Vigoni di educazione motoria

Il premio del Coni

Il premio del Coni

Siziano, 20 aprile 2017 - Con il progetto “Sport e integrazione, la vittoria più bella”, edizione 2016/2017 la classe 1^ A della scuola secondaria di primo grado di Siziano si è aggiudicata uno dei premi messi in palio dal Coni nazionale, nell’ambito di un'iniziativa che ha visto coinvolte le classi delle scuole medie italiane nella realizzazione di una campagna di informazione in grado di mettere in risalto il valore dell’integrazione attraverso lo sport. Lo slogan vincente “Non sentirti il più forte, impara dagli altri, perché anche essere avversari è un gioco. Questo è il punto”, è stato pensato e sviluppato dai ragazzi della prima A con la collaborazione dei docenti: Raffaele Guazzone di italiano e Giancarlo Vigoni di educazione motoria. “Il progetto è nato ragionando su alcune regole da sviluppare nello sport - ha spiegato Guazzone - due gli elementi cardine intorno cui abbiamo costruito lo slogan: competizione e lealtà che sono state riprese più volte dai ragazzi nelle frasi da loro pensate per creare un bagaglio di nozioni su cui lavorare. Dopo un lungo processo di scrematura siamo arrivati al messaggio conclusivo che è diventato il nostro slogan”.

Uno slogan che è stato scelto tra migliaia provenienti da tutta Italia e premiato con una targa consegnata questa mattina in una cerimonia alla presenza del delegato provinciale del Coni Luciano Cremonesi, della dirigente scolastica Laura Forlin, degli alunni della classe 1a A e dei docenti Guazzone e Vigoni che hanno seguito i lavori. “Sono molto felice che una scuola della nostra provincia si sia aggiudicata un premio nazionale. Con questo slogan è stato centrato il punto focale del valore dello sport - ha commentato il delegato provinciale Coni Luciano Cremonesi - lo sport è un gioco e deve essere vissuto come tale. L’importante è imparare che lo sport è stare insieme, è amicizia, è rispetto delle regole ed è un linguaggio universale. Mai nessuno scenderà in un campo di gioco chiedendo al compagno o all’avversario se è di una religione piuttosto di un'altra, se ha un credo politico uguale o differente, in campo prevale la voglia di giocare, di fare squadra e dunque lo sport è un ottimo strumento di integrazione”.

“Abbiamo lavorato in questo progetto con l’intento di portare avanti una sfida avviata lo scorso anno - ha aggiunto la dirigente Laura Forlin - dando alle uscite didattiche un taglio sportivo perché siamo convinti che i ragazzi debbano crescere nello sport. Per questo motivo abbiamo avviato tante iniziative finalizzate ad avvicinare gli alunni alle attività sportive, dai campi scuola di vela e canottaggio, ad iniziative con sport di squadra, tutto per crescere nei giovani l’idea della sana competizione, dell’impegno, delle regole da rispettare e degli obiettivi da centrare”.