Rifiuti nei capannoni del Pavese, 209 i siti a rischio incendi

Il prefetto procede con la mappatura dopo i roghi

Il recente incendio di rifiuti di gomma e plastica al magazzino abbandonato a Corteolona

Il recente incendio di rifiuti di gomma e plastica al magazzino abbandonato a Corteolona

Pavia, 21 febbraio 2018 - Sono 209 i «siti potenzialmente a rischio», in 53 comuni della provincia. Procede la mappatura lanciata dal prefetto di Pavia, Attilio Visconti, dopo l’incendio dello scorso 3 gennaio al capannone apparentemente dismesso a Corteolona, che nascondeva un deposito illecito di rifiuti. Nella seduta di ieri del Nucleo Ambiente, costituito in Prefettura proprio per contrastare i fenomeni di inquinamento ambientale, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, dell’Arpa, della Provincia e dell’Ats (ex Asl), è stata presentata la situazione aggiornata.

Sono invece 137 i Comuni che hanno risposto alla circolare prefettizia (sui 188 Comuni presenti in provincia), dei quali 53 hanno segnalato 209 siti potenzialmente a rischio. Oltre a dover sollecitare i 51 Comuni ancora inadempienti, dall’incontro in Prefettura è emersa l’esigenza «di accompagnare le amministrazioni locali che hanno fatto pervenire le segnalazioni - spiega la nota diramata dal capo di gabinetto, Beaumont Bortone, che è anche il funzionario incaricato di coordinare il Nucleo ambiente - in un percorso di verifica circa le rispondenze alle norme di legge delle attività eventualmente condotte all’interno dei siti».

E mentre si completa la mappatura, il prefetto Visconti ha rimarcato «l’urgenza di avviare dei controlli speditivi utili per capire con immediatezza se i siti già segnalati sono utilizzati per qualche specifica finalità e ciò dovrà essere accertato con la collaborazione degli enti locali e l’Arpa». In quest’ottica sono state già individuate le date (6 e 13 marzo) per momenti di formazione, in Prefettura, tenuti da personale dell’Arpa, rivolti ai dipendenti comunali e alle polizie locali, per l’avvio dei controlli. Nel frattempo il prefetto ha già invitato l’Arpa «a procedere ad un’accurata geolocalizzazione dei siti segnalati», con una precisa mappatura «per una costante azione di continuo controllo e verifica, favorita soprattutto dall’impiego dei droni».