Donna palpeggiata fotografa il molestatore e lo fa denunciare per violenza sessuale

Nei guai in 27enne che ha molestato una 33enne di Cura Carpignano

Un palpeggiatore mentre molesta una donna in una foto d’archivio

Un palpeggiatore mentre molesta una donna in una foto d’archivio

Cura Carpignano (Pavia), 20 novembre 2016 - Toccata e fuga. Pensava di farla franca il cremonese che, in più di un occasione, ha palpeggiato donne per strada. Il sistema era studiato: arrivava in bici, sceglieva la sua vittima, lasciava che questa passasse e poi, da dietro, arrivava, stampava una manata là dove non si deve toccare e poi fuggiva a grandi pedalate. Ma l’ultima volta gli è andata male: il giovane, 27enne di Soresina, si è imbattuto in una donna di 33 anni di Cura Carpignano. La donna si trovava ad Ariadello, frazione di Soresina e stava camminando a lato della strada. Il ‘palpeggiatore’ l’ha adocchiata e l’ha scelta. Ha atteso il momento propizio e si è lanciato, è arrivato sulla preda, ha messo una mano sul fondoschiena e si è apprestato a sparire. Ma qui è scattata la reazione della donna. Per nulla intimorita, lo ha rincorso, apostrofandolo e quando lui si è girato per controllare se il suo vantaggio fosse di sicurezza, lei lo ha fotografato con il suo cellulare e poi lo ha lasciato andare. E sempre con il cellulare si è presentata il giorno successivo ai carabinieri del paese cremonese, raccontando quello che le era successo e mettendo a disposizione le fotografie scattate, dove il 27enne si vedeva bene.

Peraltro mentre la donna pavese stava depositando la sua denuncia, anche un’altra donna è arrivata in caserma a lamentare lo stesso fatto. Anche lei aveva subito la stessa sorte, sempre ad Ariadello, e anche lei ha avuto la prontezza di scattare qualche foto col cellulare al suo aggressore. I carabinieri, in base alle fotografie, hanno fatto partire le loro indagini e in poco tempo sono riusciti a dare un nome al 27enne. I militari sono andati a casa della persona sospettata e hanno cercato se tra i suoi indumenti ci fossero quelli immortalati nelle fotografie delle due donne, trovandoli. A quel punto il giovane soresinese è stato invitato in caserma e lì è stato messo di fronte alle fotografie scattate dalle vittime e poi denunciato per violenza sessuale. Perché stampare cinque dita sul fondo schiena di una sconosciuta per nulla consenziente equivale a una violenza sessuale che viene pesantemente punita dal codice penale.

A Pavia, negli ultimi giorni è stato segnalato e denunciato un uomo incappucciato che tocca le donne per strada.