Ecco il San Matteo dei prossimi anni: si punterà su ricerca e trapiantologia

Il Piano organizzativo aziendale sanitario (Poas) è stato presentato ieri al cda e il 4 novembre andrà in Regione per essere poi approvato entro la fine dell’anno

San Matteo di Pavia

San Matteo di Pavia

Pavia, 25 ottobre 2016 - Tratteggiato il San Matteo dei prossimi tre anni. A definirne i contorni è il Piano organizzativo aziendale sanitario (Poas) che è stato presentato ieri al cda e il 4 novembre andrà in Regione per essere poi approvato entro la fine dell’anno. «È un documento che tiene conto della situazione economica che abbiamo trovato quando siano arrivati a gennaio – ha detto il presidente del cda del San Matteo Giorgio Girelli –. Al San Matteo mancavano le basi contabili e c’era un buco di 46 milioni. In sei mesi abbiamo fatto quello che non era stato realizzato nei decenni precedenti e gettato le basi perché l’ospedale possa migliorare i propri livelli di efficienza». Il piano si propone di rinnovare l’attività di ricerca in particolare in due ambiti: trapiantologia e malattie curabili con i trapianti d’organo e malattie internistiche ad ampia complessità biomedica e trapiantologica. Due filoni per migliorare anche l’attrattività che oggi è tra il 14 e il 15%. «Vuol dire che negli ultimi anni c’è stata una caduta d’immagine – ha aggiunto il presidente –, che dobbiamo recuperare puntando su alcune eccellenze».  L’obiettivo strategico del rilancio si vuole raggiungere attraverso il miglioramento della supporto alla ricerca preclinica e clinica, il potenziamento della ricerca traslazionale, sviluppo delle competenze nell’ambito della trapiantologia, della medicina rigenerativa, dell’oncologia e dell’oncoematologia pediatrica e dell’adulto. Per fare questo cambierà l’organizzazione che passerà dagli attuali 9 dipartimenti gestionali a 6. «La loro individuazione – ha sottolineato il direttore generale Nunzio Del Sorbo –, risponde a criteri di necessaria semplificazione dell’articolazione organizzativa e ha tenuto conto degli sviluppi dell’organizzazione sanitaria in questi ultimi anni». Nella pratica cesseranno le unità operative complesse di Anestesia e Rianimazione I, Medicina interna 3, Pediatria a indirizzo auxologico. «Tre medicine piccole sembravano troppe – ha proseguito il direttore generale – e allo stesso modo un primario per l’indirizzo auxologico di pediatria che era stato creato, ci pareva inopportuno. Di conseguenza, visto che avevamo un pensionamento programmato per il 30 settembre 2017, inseriremo il servizio in pediatria. Di contro, sarà istituita un’unità operativa complessa di dietetica e nutrizione perché si rivolgono a noi da molte parti d’Italia e si stanno anche studiando nuove diete per chi è vegano, e di riabilitazione. Inoltre, sarà istituita la terapia intensiva post operatoria, la medicina legale, la stroke unit in collaborazione con il Mondino». «Il San Matteo è istituto di riferimento per 115 malattie rare – ha ricordato il direttore scientifico Giampaolo Merlini – e in futuro punterà molto sulla genetica medica».