Voghera, otto arrestati per 'ndrangheta

Nell'ambito dell'operazione Lex dei carabinieri di Reggio Calabria che ha portato a 41 ordinanze di custodia cautelare

La piadineria derubata

La piadineria derubata

Voghera, 3 novembre 2016 - Otto persone sono state arrestate a Voghera per sospetta vicinanza alla 'ndrangheta. Le ordinanze di custodia cautelare, spiccate dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state eseguite nell'ambito dell'operazione denominata Lex, che ha portato a quarantuno fermi in tutta Italia per le ipotesi di reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico e detenzione illecita di stupefacenti, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni e incendio, con l'aggravante del metodo mafioso. 

Gli arrestati a Voghera sono Marco Ferrentino, 36 anni, considerato il reggente della cosca Ferrentino-Chindamo, Francesco Ferrentino detto u zassu, 26 anni, Alla Bielova, 27 anni, Giuseppe Dimasi, 28 anni, imprenditore edile noto in città, Pasquale Dimasi, 30 anni, suo fratello, oltre a Fabio Aschei, 55 anni, Marina Panigo, 57 anni e Diego Freitas De Siqueira, 30 anni, di origine brasiliana ma residente a Retorbido.

Le ditte sequestrate a Voghera sono tre: la Dimasi Costruzioni di Giuseppe Dimasi, Dima Costruzioni srl e Dimafer di Francesco Ferrentino. 

Le indagini sono state avviate dalla Compagnia dei carabinieri di Gioia Tauro sin dal giugno 2014, e si sono avvalse anche di alcuni collaboratori di giustizia. Sono state colpite le cosche "Ferrentino-Chindamo" e "Lamari", considerate branche autonome dell'associazione per delinquere nota come Locale di Laureana di Borrello, di tipo 'ndranghetistico e operante nel territorio comunale di Laureana di Borrello e zone vicine.   L'inchiesta ha permesso di ricostruire l'attività della cosca che con il metodo dell'intimidazione ha perpetuato diversi reati. Le ramificazioni della cosca, è stato accertato, hanno raggiunto anche il Nord Italia, in particolare la Lombardia. I beni sequestrati in totale ammontano a 30 milioni di euro.