Non riesce a pagare il mutuo: con un’asta da 30mila euro la banca gli porta via la casa

Pavia, valeva dieci volte di più. Poi una serie di ribassi

Antonio Marocco protesta davanti al Tribunale (Torres)

Antonio Marocco protesta davanti al Tribunale (Torres)

Pavia, 21 gennaio 2018 - Ha perso la casa e ora rischia di dover contrarre un nuovo debito per pagare i suoi creditori. È surreale la vicenda che ha per protagonista un ex imprenditore di 75 anni, Antonio Marocco. L’uomo nel 1994 ha contratto un mutuo da 200 milioni di lire per sistemare la sua abitazione di Parona. Quando il mutuo era quasi estinto si è trovato in difficoltà e non è più riuscito a pagare. Gli rimanevano meno di 10mila euro da versare e per quel debito ha perso una villetta valutata dal tribunale 320mila euro.

L’abitazione è andata all’asta l’altro giorno per circa 30mila, un decimo del suo valore, effetto del deprezzamento che un immobile subisce quando viene battuto più volte, senza che nessuno se lo aggiudichi. In questo caso era l’ottava asta nella quale si cercava di vendere la casa di via IV novembre 17/a. «La procedura esecutiva - spiega l’avvocato Antonio Romano che segue Marocco - deve soddisfare il creditore e il debitore che, pur privandosi di un bene, può onorare il suo debito. In questo caso, invece, Marocco pagherà le procedure che costano 10-15mila euro, gli avvocati e forse in piccola parte la banca, non certo gli interessi che ammontano a 40mila euro. Per quelli dovrebbe contrarre un altro debito». E l’avvocato ritiene che si tratti di uno «sciacallaggio sociale a danno di una famiglia». «La legge di riforma del processo civile - insiste Romano - prevede che, dopo 3 tentativi di vendita, il 4 sia a prezzo libero e, in caso di mancata partecipazione, il pignoramento immobiliare si estingua. Qui siamo arrivati all’ottava asta e il giudice, nel respingere l’istanza di sospensione della vendita immobiliare, ha ritenuto congrua la base d’asta fissata a 26.500 euro. Un giudice può permettere che una famiglia composta da 4 adulti e due bambini finisca sotto i ponti e debba anche contrarre un debito per pagare le spese processuali? Questo è giustizialismo, non è giustizia».

La questione sarà oggetto di un esposto che verrà inviato la prossima settimana al Consiglio superiore della magistratura e al tribunale di Brescia. Per iniziare una causa contro una vendita che, secondo l’avvocato, non è avvenuta correttamente, occorrerebbero però altri soldi che Marocco non ha. «Purtroppo in questo Paese riescondo ad avere giustizia solo le persone più abbienti - ha aggiunto l’avvocato -. Marocco deve anche denunciare la banca per usura e raccoglieremo i fondi per aiutarlo». Secondo il costruttore Giovanni Pastore, che sta aiutando l’imprenditore nella sua battaglia, invece, dopo questa la vicenda siamo tutti più poveri. «Se un magistrato ritiene congruo il prezzo di vendita di 60 euro al metro quadro (per questa somma è andata all’asta la villetta dell’ex imprenditore) con i quali non si pagano neanche gli oneri di urbanizzazione al Comune, vuol dire che tutti gli immobili della provincia pagati almeno 1.500 o 1.600 euro per ogni metro quadro di superficie, da oggi sono deprezzati». E vedersi portar via la casa non è tanto inusuale. A Pavia nel mese di gennaio andranno all’asta 520 immobili, 206 a febbraio, 560 a marzo, 162 ad aprile e 4 a maggio.