Pavia, guerra alla Movida molesta. L'idea: prodotti tipici al posto del "chupito"

L’idea è quella di proporre prodotti locali al posto dei chupitos per rendere meno «bianche» le notti di coloro che abitano nel centro storico

Passeggiata notturna in centro a Pavia

Passeggiata notturna in centro a Pavia

Pavia, 23 agosto 2016 - Prodotti locali al posto dei chupito. Per contrastare la movida molesta si sta pensando di fare delle «lezioni» serali di enogastronomia locale. L’idea è nata al tavolo tra i responsabili del dipartimento di prevenzione dell’Ats (l’ex Asl), l’assessore alla Sanità del Comune, Laura Canale, e il consigliere Roberto Rizzardi che ha la delega alla Protezione civile. Parlando delle possibili soluzioni per rendere meno «bianche» le notti dei residenti in centro, si è pensato di costruire un cultura del mangiare e del bere di qualità.

«Oltre ai presidi delle forze dell’ordine, occorre un cambiamento culturale – ha detto Laura Canale – perché in via Volturno e in piazza Cavagneria vengono vendute anche ai minorenni delle bevande alcoliche. Queste possono incidere negativamente sui livelli di attenzione dei ragazzi in arrrivo dalla provincia, quando si mettono al volante, ma possono soprattutto essere pericolose per gli organi interni dei più giovani». Da qui la proposta di sostituire queste bevande con un bicchiere di buon vino associato magari a un prodotto tipico della zona. «Se poi a somministrarli ci fossero dei ragazzi in grado di spiegare ai loro coetanei che cos’è un vino di qualità – ha aggiunto Canale – potrebbero anche capire che ci si può divertire assumendo bevande più buone del chupito». Per vedere i chioschetti di prodotti locali in giro per il centro, però, bisognerà attendere ancora qualche mese. «La movida riprenderà a settembre – ha proseguito l’assessore Canale – e si protrarrà per un mese circa. Poi con l’inverno il fenomeno si spegnerà per riprendere in primavera. Per allora noi crediamo di essere pronti con la nostra proposta».

Che non vuole comunque essere la panacea di tutti i mali. «Stiamo cercando di risolvere i problemi legati alla movida con una visione complessiva – ha sottolineato Laura Canale – non imporremo divieti perché non avrebbe senso e non organizzeremo esclusivamente presidi delle forze dell’ordine. Stiamo cercando di entrare in contatto con il mondo giovanile per trasmettere ai ragazzi che ci si può divertire senza mettere a repentaglio la propria salute. Sentendo anche altre città, abbiamo capito che non esiste la bacchetta magica per risolvere i problemi, bisogna lavorare in sinergia. E lo stiamo facendo, ogni assessore per la propria delega. Da parte mia, vorrei che i ragazzi comprendessero che devono trattare bene il loro corpo. E possono farlo magari anche compiendo esperienze sensoriali di qualità».