Miradolo, spara all’operaio agricolo del vicino: arrestato

Agricoltore di 79 anni imbraccia il fucile: Il ferito corre per 800 metri e riesce a chiedere aiuto

Forze dell'ordine alla cascina di Miradolo (Torres)

Forze dell'ordine alla cascina di Miradolo (Torres)

Miradolo Terme (Pavia), 9 febbraio 2018 -  Ore 6 o poco più (l’allarme al 118 Areu arriva alle 6,43) spara una fucilata che colpisce al volto l’operaio agricolo che lavora per un vicino, ma che viene ospitato a casa sua. Poi scappa, vaga per dieci ore per boschi e campi, fra Miradolo Terme e Chignolo Po, braccato da una cinquantina di carabinieri di Pavia e di Stradella al comando del maggiore Roberto Valvano e da due elicotteri dell’Arma alzatisi in volo da Orio al Serio (Bg) e verso sera viene intercettato ed arrestato vicino a casa.

Non ha con sè il fucile con cui ha sparato, ma in casa ne trovano altre due: tutti illegalmente detenuti. Il giovedì di ordinaria follia di Marcello Ciabatta, 79 anni, agricoltore di Miradolo finisce con la detenzione nel carcere di Pavia, ordinata dal pm Paolo Mazza considerando la pericolosità sociale dell’uomo. Da oggi si proverà a capire il perchè di quanto accaduto. In ospedale, al Policlinico di Pavia, è ricoverato il ferito, Massimiliano Fraschiroli, 46 anni, originario dell’hinterland milanese e che lavora, accudendo anche due cavalli, in un podere vicino a quello del Ciabatta e di altra proprietà. La spiegazione si potrebbe, forse, ricavare dalla ruggine e dai contrasti per un terreno fra il Ciabatta (che, però, spara a chi non è il diretto interessato) e il proprietario del podere vicino e datore di lavoro del Fraschiroli. Un colpo di fucile da caccia esploso appena fuori di casa, poco dopo l’alba. Fraschiroli, colpito al viso, scappa a piedi, scalzo e con pochi vestiti addosso. Ottocento metri di fuga e di paura perdendo copiosamente sangue dal viso fino a che arriva a un villetta del quartiere abitato di via Andronio e viene soccorso. Fa appena in tempo, con gli occhi sbarrati dalla paura, a vedere lo sparatore che, nel frattempo arriva con la sua Matiz rossa ed urlare: «È stato lui».

Poi un’ambulanza lo trasporta nella clinica otorinolaringoiatra del Policlinico di Pavia dove viene sottoposto ad un primo delicato intervento chirurgico: è grave, ma non in pericolo di vita. Nei prossimi giorni dovrà subire un altro intervento. Intanto Ciabatta che è originario della provincia di Perugia, ma ha sempre abitato a Miradolo, riesce, per alcune ore, a sottrarsi alla cattura. Non solo: nella sua fuga avrebbe incontrato anche altre persone a cui avrebbe esternato minacce nei confronti di individui non meglio precisati. I carabinieri sanno che non può essere andato lontano ed anzi gli investigatori dell’Arma sospettano che potrebbe tornare sui suoi passi, verso la casa. Giusta intuizione: lo prendono a Miradolo. Lui non oppone resistenza, ma quando viene interrogato pare si meravigli di tanto clamore.