Cameron Grove, c’è l’accordo: progetti per tre anni e meno esuberi

Voghera, scendono da 160 a 96 i licenziamenti annunciati a settembre

I dipendenti di Cameron Grove davanti agli uffici di via Betto a Voghera durante una delle giornate di protesta (Torres)

I dipendenti di Cameron Grove davanti agli uffici di via Betto a Voghera durante una delle giornate di protesta (Torres)

Voghera, 7 dicembre 2016 - Da settembre lottano per mantenere il loro posto di lavoro. Ora, la battaglia è conclusa. Nella notte tra lunedì e ieri, in Regione, i sindacati hanno sottoscritto l’accordo con il colosso Cameron Grove, multinazionale che produce valvole per oleodotti e gasdotti. L’azienda a settembre aveva annunciato la volontà di licenziare centosessanta dipendenti, per far fronte al calo delle commesse di lavoro. Era seguita una dura protesta da parte degli operai Cameron Grove e della Ledeen, l’altra azienda iriense dello stesso gruppo, che per giorni avevano presidiato gli uffici di via Betto manifestando. Intanto, i sindacati avevano avviato la trattativa, chiedendo il ricorso ad ammortizzatori come la cassa integrazione, incontrando inizialmente resistenze da parte dei vertici aziendali Cameron.

Lunedì, la firma che mette fine al travaglio: «Con l’accordo – spiega Carlo Bossi della Fiom Cgil –, la situazione si è modificata in favore della tutela dei lavoratori». L’accordo conta circa ventitrè pagine ed è basato su tre fondamenti. Innanzitutto, Cameron ha presentato un piano triennale, fino al 2019, di investimenti e lavori, sui quali vige segretezza. Sembra che la casa madre statunitense abbia contribuito cedendo alle aziende vogheresi lavori per 20milioni di euro, nell’ottica di salvare gli stabilimenti. Inoltre, l’azienda ha ponderato un piano di incentivazione per gli esuberi, che sono scesi da 160 unità iniziali a 96, molti dei quali sono volontari. Se poi da marzo la situazione lavorativa non dovesse migliorare, si potrà accedere alla cassa integrazione straordinaria.

L'accordo è arrivato al fotofinish. Lunedì a mezzanotte finiva infatti il periodo di mobilità per i dipendenti Cameron: «Ora si devono riorganizzare – aggiunge Bossi –. Ci sarà una trasformazione negli stabilimenti vogheresi. Ma l’intenzione degli americani è quella di mantenerli: l’accordo ha portato prospettive per i prossimi anni».