Raro intervento al cervello: Ia sfida della Stroke unit

Un 26enne operato per un caso di trombosi

La dottoressa Anna Cavallini e Elvis Lafe

La dottoressa Anna Cavallini e Elvis Lafe

Pavia, 24 giugno 2017 - A soli 20 giorni dal taglio del nastro, la Stroke unit di secondo livello del Dea del San Matteo si è trovata ad affrontare e a risolvere un rarissimo caso di trombosi venosa del cervello che colpisce meno del 2% della popolazione con un ictus. Una patologia soprattutto femminile, mentre gli uomini colpiti sono davvero pochi sui quali solo i grandi centri sono intervenuti. Invece il paziente di 26 anni che si è presentato al pronto soccorso del San Matteo e che aveva avuto un disturbo del linguaggio e alcune difficoltà motorie alla parte destra del corpo era proprio di sesso maschile. Sottoposto ad accertamenti da parte della neurologa Elisa Candeloro, il giovane che da una settimana accusava una cefalea, ha avuto delle crisi epilettiche difficili da controllare, continuate anche durante il trasferimento in reparto.

"Le terapie non davano esito positivo – ha detto la dottoressa Anna Cavallini che dirige la Stroke unit –. Avremmo potuto effettuare un’operazione che avrebbe lasciato delle conseguenze. Considerando, invece, che il San Matteo ha un’eccellente neuroradiologia, abbiamo deciso di effettuare un intervento endovascolare". Mentre il paziente era paralizzato nella parte destra del corpo, il neuroradiologo Elvis Lafe ha eseguito l’innovativo intervento. "Dall’inguine abbiamo raggiunto le vene cerebrali e le abbiamo disostruite –- ha spiegato il medico –. L’operazione è durata due ore ed è stata eseguita in anestesia locale con una blanda sedazione". Effettuati i controlli di rito, nel giro di 24 ore il paziente aveva recuperato il deficit e dopo una settimana di degenza, era pronto per tornare alla sua attività di magazziniere. "Ora sta bene – ha sottolineato il neuroradiologo interventista Federico Zappoli che dirige l’équipe –. Abbiamo individuato le cause della trombosi, se assumerà la terapia anticoagulante per sei mesi e collaborerà, non avrà conseguenze". Felice la famiglia del ragazzo che non smette di ringraziare i medici del San Matteo. "Ma senza la Stroke unit – ha concluso Cavallini – avremmo perso tempo per coordinarci".