Influenza A, al San Matteo il primo caso / VIDEO

Isolato il ceppo H1N1 in un bambino di quattro anni ricoverato nella clinica pediatrica del Policlinico

Fausto Baldanti, responsabile dell’Unità di Virologia Molecolare del San Matteo

Fausto Baldanti, responsabile dell’Unità di Virologia Molecolare del San Matteo

Pavia, 7 dicembre 2017- Isolato al San Matteo nei laboratori di Microbiologia e virologia, il primo ceppo influenzale H1N1. Il primo caso d’influenza A, comunicato all’Istituto superiore di sanità, ha interessato un bambino di 4 anni di origine egiziana ma residente in provincia di Pavia, ricoverato nei giorni scorsi nella Clinica pediatrica del Policlinico, in seguito a febbre, vomito e inappetenza. Dal punto di vista radiologico e stato evidenziato un quadro di bronchiolite. «Il campione tampone nasale raccolto – raccontano i virologi dell’Ospedale - è risultato positivo per Influenza A H1N1 con carica virale di 652.500 copie/ml». Attualmente il bambino è in buone condizioni ed è stato dimesso.  

«Questo primo caso - spiega Fausto Baldanti, responsabile dell’Unità di virologia molecolare del San Matteo - sottolinea la necessità e l’urgenza di provvedere alla vaccinazione anti-influenzale dei pazienti a rischio (malati anziani, cardiopatici, con patologie respiratorie croniche, pazienti immunodepressi e in chemioterapia). Inoltre è consigliabile la vaccinazione a tutto il personale sanitario per interrompere la catena epidemiologica che può colpire i pazienti ricoverati o che accedono alle cure e ai contatti familiari dei pazienti fragili». Come ricorda il dottor Baldanti «il vaccino, per essere efficace necessita la stimolazione del sistema immunitario che deve avvenire qualche settimana prima dell’evento che può portare all’infezione.

Pertanto, è consigliata la vaccinazione quanto prima e, comunque, almeno due-tre settimane prima del picco influenzale che solitamente è previsto per la fine di dicembre-inizio di gennaio». Quest’anno sono attesi circa 5 milioni di casi e solo un virus nuovo, una variante dell’A/H1N1, detta Michigan, già inserita nel vaccino. Un’entità definita “media” dagli esperti, se si considerano per esempio l’incidenza della stagione 2004-2005 (116 casi per 1.000 assistiti) e quella del 2009-2010, l’anno della pandemia (99 casi per 1.000 assistiti). 

E nel giorno in cui si accendono i riflettori sul San Matteo per l’influenza, balza agli onori della cronaca anche Giampaolo Merlini. Al direttore scientifico del Policlinico, è stato assegnato uno dei più importanti riconoscimenti scientifici internazionali, riservato a pochi italiani. È la prestigiosa Ham-Wassermann Lecture, assegnata annualmente, a un ricercatore non americano che abbia conseguito in carriera risultati importanti e di rilievo scientifico. Merlini farà la sua lettura sabato al congresso degli ematologi che si terrà ad Atlanta e sarà dedicata all’amiloidosi AL. Il direttore scientifico del San Matteo, infatti, è anche il responsabile del Centro per lo studio e la cura delle amiloidosi sistemiche, struttura di riferimento nazionale e internazionale per le ricerche su queste malattie.