La forza di Elena, nata due volte "La magia? È una vita normale"

Travolta da un’auto pirata, è uscita dal coma. E pensa al matrimonio

Elena Madama

Elena Madama

Pavia, 30 dicembre 2015 - Elena Madama sogna. E già questo, per una ragazza che in dodici mesi è stata a un passo dalla morte per poi rinascere con determinazione e pazienza, è un traguardo. Ma Elena Madama è forte e quando sogna lo fa in grande, come si fa a 27 anni in tutte le latitudini: sogna il matrimonio, «tra il 2016 e il 2017», il ritorno a pieno regime alla vita politica. Il ritorno alla vita, e basta. I primi passi li ha già fatti.

Elena, dopo l’incidente, il 2015 è stato l’anno della risalita. Facciamo un bilancio.

«I primi mesi li ricordo a flash da circa la seconda metà di febbraio. Prima, forse per fortuna, ho il vuoto. Sono stati comunque molto difficili fino a maggio. Ho ripercorso l’infanzia per la seconda volta. E per questo devo dire un grande grazie a mia madre che davvero si è occupata una seconda volta del ‘neonato’ Elena».

Chi ti è stato vicino?

«In tanti: mamma, papà, fidanzato, familiari, colleghi politici di tutti i partiti, medici, infermieri, operatori socio sanitari, e i mitici fisioterapisti. E poi nei miei mesi a San Pellegrino c’era ricoverato un ragazzo di Pavia, Francesco Mocchi, a cui davvero devo parte della mia voglia di farcela, averlo vicino è stato fondamentale».

A settembre, a distanza di dieci mesi sei tornata a casa e poi in Consiglio comunale. Cosa ti ha dato la forza di rimetterti in gioco, in fondo, così presto?

«La mia forza è stata la voglia di vivere. Come dico io scherzando: mi sono presa un anno sabbatico, ora devo rifarmi».

Come ti ha accolto la città?

«La mia città è stata fantastica, da subito mi ha protetto, difeso e coccolato. I pavesi sono stati davvero incredibili, ora devo ricambiarli del loro affetto per me, col mio impegno per la città».

Come trascorrono le tue giornate ora? Cosa stai facendo per riprendere in mano le fila della tua vita?

«Tre volte alla settimana vado a fare fisioterapia, le mie giornate trascorrono per il resto normali. Ho un po’ allungato i tempi degli spostamenti. Non faccio niente di speciale, vivo la mia vita come prima».

Sul tuo blog hai scritto che sei tornata per rimetterti al servizio della tua città: cosa stai facendo nel tuo ruolo di consigliera?

«Mi sono occupata, con la consigliera Chierico, di una mozione per il contrasto alla violenza sulle donne, poi ho in mente un progetto per i giovani su cui lavoravo anche prima dell’incidente. E poi sto cercando di tornare a occuparmi delle piccole cose vitali però per i cittadini».

C’è un tema o un argomento a cui sei diventata più appassionata o sensibile?

«Non mi pare di aver cambiato le mie sensibilità. Sono sempre stata, e adesso naturalmente ancora di più, molto attiva sul tema sicurezza e rispetto delle regole».

Cosa ti aspetta nel 2016?

«Nel 2016 mi aspetto molte cose. Ho anche in programma le ultime operazioni. Diciamo che voglio un po’ di serenità da condividere con i miei affetti e spero che il mio fisico faccia “l’ultima parte della corsa” che sta correndo».

Il 4 luglio avresti dovuto sposarti, quello che inizia potrebbe essere l’anno buono?

«Eh bella domanda... Qui gioca la scaramanzia. Diciamo che è nei progetti per i prossimi due anni, o 2016 o 2017».

Cosa sogna Elena Madama per l’anno che verrà?

«I sogni non si svelano, se no non si realizzano. Sogno... E questo è davvero un gran successo di tutti quelli che mi sono stati vicini, anche solo con un pensiero».