Elena Madama: "Io, sfregiata da un pirata conosco il dolore di Gessica"

La consigliera comunale di Pavia si rivolge alla miss aggredita dal fidanzato

Elena Madama

Elena Madama

Pavia, 23 aprile 2017 - Ha tolto il velo e si è presentata per la prima volta in televisione Gessica Notaro, la miss che il fidanzato ha sfigurato con l’acido. Quel video è stato condiviso anche da Elena Madama, la consigliera comunale del Pd che nel novembre 2014 è stata travolta da un’auto in fuga e trascinata per 700 metri. "Non sono stata sfregiata dall’acido - ha scritto Elena su Facebook -, pochi possono capire il trauma di non riconoscersi più davanti allo specchio. Io sì".

Elena, che cosa vuol dire non riconoscersi più allo specchio?

"È una cosa che solo chi ha provato può capire - risponde la consigliera di 28 anni -, io mi sono autoprotetta istintivamente, guardandomi nelle foto in modo sfuggente, mai allo specchio, fino a che non ho voluto. È stato a causa di un viaggio del mio fidanzato in America, era maggio, quindi sei mesi dopo l’incidente. In modo tranquillo ho fatto delle prove per usare Skype e sono scoppiata in lacrime. Mi sono disperata. Mi vedevo un mostriciattolo: al posto delle solite lenti a contatto portavo gli occhiali, avevo i capelli cortissimi, il viso maciullato e la pelle era un disastro. Mio padre cercava di consolarmi dicendo che era colpa dello schermo. Ma purtroppo non era così, per me".

Con il tempo poi il tuo viso è migliorato.

"Impari a mitigare, per fortuna la chirurgia maxillofacciale fa miracoli, o quasi. Però purtroppo devi accettare che la gomma per cancellare non esiste".

Oggi ti senti ancora brutta?

"Adesso assolutamente, ma ho avuto diversi interventi a Niguarda nel momento in cui ho avuto l’incidente e anche dopo".

E' stato lo scoppio di una gomma a rovinarti il volto?

"Quello che è successo sotto quell’auto che mi ha investita è un mistero. Io non ricordo nulla di quella giornata, mi pare che uno dei testi abbia parlato anche di scoppio di una gomma. Quello che so di certo è che mi hanno trapiantato pelle della coscia vicino alla tempia".

Ti identifichi nei racconti delle ragazze sfregiate con l’acido?

"Il mio sfregio è ridicolo rispetto a loro. Su queste ragazze è stata usata pura violenza personale: ti rovino per sempre l’aspetto, uccido la tua esteriorità. Io, invece, sono stata solo un ostacolo da eliminare. I danni esteriori estetici erano l’ultimo dei pensieri".

Si può accettare quanto ti è accaduto?

"Non lo so. Devo solo ringraziare i medici che si sono occupati di me, a cominciare dalla Rianimazione 2 di Pavia. Sono arrivata che ero tutta un puzzle da ricostruire e mi hanno salvato il viso".

Pensi di avviare una causa civile per ottenere un risarcimento?

"Al momento attendo il processo d’appello. Poi penserò al civile, ma non si può decidere nulla fino a che la mia situazione non sia stabile. Adesso ho recuperato almeno l’autonomia di uscire da sola di casa e prepararmi una pasta. Per il resto, non so quantificare quanti anni si siano presi; due e mezzo totalmente. Quello che mi è stato portato via non ha prezzo".