Droga e aiuti alla mamma: così un insospettabile abusava di un sedicenne

Pavia, l’accusa: il “fumo” per andare oltre. Arrestato

Il procuratore capo di Pavia Giorgio Reposo

Il procuratore capo di Pavia Giorgio Reposo

Verrua Po (Pavia), 19 novembre 2017 - La droga consumata insieme per creare un rapporto di fiducia, la vicinanza alla madre per avere più occasioni di contatto. Nodi di una tela intessuta con strategia, per invischiare la sua giovane vittima. Ma ora, il presunto orco è stato arrestato. I carabinieri hanno bussato alla sua porta di Verrua Po, in provincia di Pavia, ieri mattina, contestandogli le accuse di violenza sessuale continuata su minore e cessione di sostanze stupefacenti.

Nei guai C.B.G., 48 anni, italiano, separato. Una persona apparentemente insospettabile: incensurato e non noto alle forze dell’ordine, nessuna segnalazione a suo carico per situazioni dubbie. A denunciare gli abusi, è stato a maggio proprio il ragazzo minorenne che ha subìto le sue attenzioni non gradite. La vittima ha 16 anni e con grande forza d’animo si è recata alla caserma dei carabinieri di Stradella a raccontare mesi di molestie che subiva, continuamente, da quell’amico di famiglia che tanto frequentava casa sua, poiché era in buoni rapporti con la madre del giovane. Nei confronti della donna oltretutto, il quarantottenne si era presentato quasi come un benefattore, l’aiutava. Col tempo, l’uomo era riuscito ad avvicinarsi anche al ragazzo, sempre di più, ponendosi in modo amichevole verso di lui. Le violenze sessuali, in base alle accuse, sono durate all’incirca da gennaio ad agosto 2016. L’adulto cedeva marijuana al minorenne, la fumavano insieme, secondo gli inquirenti sia per costruire con lui un legame stretto sia per sfruttare gli effetti della droga e ridurre le sue capacità di difesa per poi approfittare delle sue condizioni. In diverse occasioni è stato infatti appurato dagli investigatori che, dopo aver consumato l’erba, il quarantottenne cercava approcci di natura sessuale con il minorenne. Il ragazzino, dopo tante angherie, dopo avergli più volte manifestato il suo disagio provocato da tali avance, che ha sempre cercato fermamente di rifiutare, non è più riuscito a tenersi dentro tutto e ha sporto denuncia. L’ha fatto da solo, chiedendo aiuto ai militari per risolvere la difficile situazione in cui si trovava. Ha spiegato che si sentiva male per quanto gli stava capitando, che si era opposto all’uomo che coglieva ogni occasione per toccarlo contro la sua volontà.

Sono socì scattate le indagini, coordinate dalla Procura di Pavia, per verificare le accuse mosse all’uomo. Dati i risultati dell’inchiesta, il Gip di Pavia ha spiccato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del quarantottenne, che è stata appunto notificata ed eseguita ieri mattina alle 7 dai carabinieri. Ora l’uomo si trova in cella a Pavia. Ma le indagini intanto continuano: gli inquirenti non escludono del tutto che possano esserci altre vittime.