Nel delirio accoltella il padre. Poi i carabinieri trovano la madre strangolata nel silos

Orrore a Giussago, la donna era scomparsa da 20 giorni

Rilievi sul luogo di ritrovamento del cadavere (Torres)

Rilievi sul luogo di ritrovamento del cadavere (Torres)

Giussago (Pavia), 25 luglio 2017 - Era scomparsa dal 4 luglio. L’hanno trovata ieri pomeriggio, strangolata. Il corpo gettato all’interno di un silos della cascina abbandonata proprio di fianco alla sua casa. Dell’omicidio è sospettato il figlio, ricoverato in Psichiatria dopo che ha tentato di accoltellare il padre, disabile. Una tragedia famigliare che ha sconvolto la piccola frazione di Villanova de’ Beretti, nel comune di Gussago. Le indagini sono ancora in corso, fino a ieri sera non erano stati emessi provvedimenti.

I carabieri del Reparto operativo provinciale di Pavia procedono per omicidio. La vittima si chiamava Rosina Papparella, in paese conosciuta come Rosi. Il prossimo 5 novembre avrebbe compiuto 51 anni. Il figlio, Marco Fiorentino, 23 anni, era da poco tempo rientrato in casa, dopo un periodo di circa 4 anni passato all’estero per lavoro. Non sembra avesse avuto precedenti sintomi di squilibrio, anche se in paese riferiscono che da quando era tornato «era un po’ cambiato». Il tragico epilogo è stato scoperto dopo l’accoltellamento del padre, sabato sera. L’uomo, disabile con problemi di deambulazione, si è dovuto chiudere in bagno per fuggire alla furia del figlio, riuscito a ferirlo per fortuna in modo non grave. Ha chiesto aiuto ed è stato soccorso, poi dimesso dall’ospedale con ferite per fortuna lievi. Il figlio invece è stato ricoverato in Psichiatria all’ospedale San Paolo di Milano. In stato confusionale, avrebbe riferito di sentire delle voci, di aver accoltellato il padre per finire «il compito» che le voci gli dicevano di portare a termine. Solo in base alle pur confuse cose dette dal figlio, solo ieri sono scattate le ricerche della madre, scomparsa già dal 4 luglio.

Il marito era andato subito il giorno dopo dai carabinieri, ma non aveva poi sporto formale denuncia di scomparsa, forse convinto ad aspettare qualche giorno: se si fosse infatti trattato di un allontanamento volontario, la donna avrebbe potuto avere un ripensamento e quindi tornare a casa o comunque far avere sue notizie. la cosa però è rimasta poi incredibilmente senza seguito fino all’accoltellamento di sabato sera. Oltre alle confuse dichiarazioni del figlio, nel suo zaino sarebbero stati trovati gli occhiali da vista della madre. Sono così scattate le ricerche della donna. E nel pomeriggio di ieri il suo corpo è stato ritrovato, proprio di fianco alla sua casa, ormai privo di vita. L’autopsia sui resti dovrà fornire le conferme, ma è più di un sospetto che la morte risalga allo stesso giorno della scomparsa. Il corpo era stato gettato da una finestrella laterale all’interno di un vecchio silos, nella cascina diroccata che si trova immediatamente accanto alla casa in cui viveva la donna con la famiglia. Le complesse operazioni di recupero hanno impegnato i vigili del fuoco per alcune ore.