Vigevano, destinatario sconosciuto per la raccomandata: "Ma vivo qui da 50 anni"

Erano attesi documenti medici

Un postino (Radaelli)

Un postino (Radaelli)

Pavia, 15 agosto 2017 - Una raccomandata contenente degli importanti documenti di natura medica. Che non è mai arrivata a destinazione. La ragione ufficiale è perché il destinatario è risultato «sconosciuto». Peccato che viva a quello stesso indirizzo da almeno mezzo secolo, con tanto di nome esposto sulla cassetta della posta. E’ la disavventura estiva vissuta da un pensionato vigevanese. «Quei documenti erano particolarmente importanti – racconta Marco Albini – e per questo ho espressamente chiesto all’istituto clinico di Pavia che avrebbe dovuto inviarmeli di provvedere a mezzo raccomandata. Attendevo il plico per la fine di luglio, così come stabilito». nvece, prosegue Albini, «una decina di giorni più tardi sono stato informato proprio dall’istituto che la raccomandata che mi era stata inviata era tornata al mittente perché il destinatario risultava sconosciuto».

Una situazione che definisce «sorprendente, visto che l’indirizzo era riportato tanto sulla busta quanto sulla allegata ricevuta di ritorno e che io e mia moglie abitiamo insieme a questo indirizzo da quarant’anni, io da molto di più. Non riesco a capacitarmi come possa essere stato indicato come un indirizzo sconosciuto». Forte è il rammarico: «Un semplice controllo avrebbe permesso di stabilire che ero il destinatario di quei documenti. Per fortuna poi che i responsi che aspettavo sono risultati favorevoli, perché in caso contrario si sarebbe potuto sprecare del tempo molto prezioso. Capisco le difficoltà che subentrano nel periodo delle vacanze ma credo che allo stesso tempo sia necessario il rispetto nei confronti degli utenti del servizio». E precisa: «Chi è deputato alla consegna non è ovviamente tenuto a sapere se quello che viene recapitato è più o meno urgente ma basterebbe un po’ più di attenzione per evitare questi equivoci». Poste Italiane si è subito presa carico del problema e ha avviato gli accertamenti per verificare come sono andate le cose. In tema di disservizi estivi c’è da rilevare anche quelli relativi allo smistamento della posta raccomandata che in città da qualche mese non si ritira più soltanto negli uffici di via Matteotti ma anche nella posta decentrata di via San Giovanni. «Ma qui i problemi sono altri – fanno notare alcuni utenti – perché non è stato predisposto uno sportello dedicato e quindi è necessario accodarsi a tutti gli altri utenti che devono effettuare delle operazioni. E in più in questo periodo l’ufficio è aperto a giorni alterni: una scelta che stride però con l’urgenza del ritiro della posta raccomandata che, proprio per sua natura, dovrebbe raggiungere il distinatario prima possibile».