Il ricordo di San Francesco sarà affidato al pavese De Paoli

Realizzerà la statua e l'altare nel luogo della predica agli uccelli

Antonio De Paoli

Antonio De Paoli

Pavia, 18 novembre 2017  - "Il luogo è in mezzo ai campi coltivati, non c’è molta differenza dal punto di vista ambientale con le nostre campagne della Bassa. Ma diventerà una chiesa a cielo aperto". Lo scultore pavese Antonio De Paoli realizzerà sia l’altare che la statua di San Francesco, proprio nel luogo della predica agli uccelli. È stato infatti scelto il suo progetto per la trasformazione del sito in un luogo sacro a Piandarca, nel Comune di Cannara, in provincia di Perugia.  "Mi ha telefonato il parroco - racconta l’artista pavese - comunicandomi con molta semplicità che avevo vinto il concorso, suddiviso in due lotti, uno per la statua e uno per l’altare: per entrambi hanno scelto i miei lavori. Per me è una grande soddisfazione ed è stata una bella sfida ideare queste due opere che ora potrò realizzare". L’altare e la statua di San Francesco fanno parte del progetto, pubblicamente presentato nell’ottobre dello scorso anno, dedicato alla valorizzazione di Piandarca, il luogo mistico della predica agli uccelli di San Francesco.  Un progetto che nasce dal Protocollo d’intesa sottoscritto già nel 2015 tra la città di Assisi, il Comune di Cannara, la Diocesi di Assisi e l’Ordine francescano secolare dell’Umbria, con la paternità morale del Sacro convento di Assisi. Oltre alla pista ciclabile per collegare la Basilica di Assisi a Piandarca, con segnaletica per indicare il percorso idealmente fatto dal Santo, dello stesso progetto fa parte la grande lettera greca "tau”  realizzata attraverso un diverso taglio della vegetazione, che aveva emozionato Papa Francesco quando aveva sorvolato in elicottero la zona. Cinquantenne, laureato a pieni voti in Scenografia all’Accademia di Brera, Antonio De Paoli dalla scenografia e poi dalla pittura è approdato alla scultura, con la quale sta ottenendo riscontri e successi in un panorama sempre più ampio a livello nazionale.  "A questo concorso avevano partecipato una quarantina di artisti, non solo italiani ma da tutto il mondo, anche Australia e Nuova Zelanda, oltre ad altri Paesi europei. E la commissione era formata da rappresentanti del Sacro convento di Assisi, dell’Università e dell’Accademia delle belle arti di Perugia, oltre che di Comune e Diocesi di Assisi e dell’Ordine francescano secolare. Un grande onore che mi abbiano scelto, mi è stato detto all’unanimità, entrambi i miei lavori". Al momento esistono solo dei rendering e dei bozzetti in scala 1 a 7.  "La statua è in bronzo e come l’altare, che invece sarà in pietra, non avranno basamenti ma poggeranno su plinti realizzati sotto terra, per dare l’impressione di essere collocati direttamente sul terreno. La figura del Santo l’ho immaginata proprio come una sorta di collegamento tra la terra e il cielo, quasi in punta di piedi e con le braccia alzate, mentre per l’altare ho usato il concetto michelangiolesco della forma, in questo caso quella degli uccelli, che fuoriesce dalla materia".