Incendio in capannone a Corteolona: area sotto sequestro, attesa per le analisi

La Procura ha aperto un fascicolo per incendio doloso

Il capannone incendiato a Corteolona

Il capannone incendiato a Corteolona

Pavia, 5 gennaio 2018 - Si dovrebbe concludere entro oggi, secondo le previsioni, l'intervento dei vigili del fuoco nel capannone di Corteolona e Genzano, in provincia di Pavia, che è stato colpito da un incendio intorno alle 20 del 3 gennaio scorso: gli operatori sul posto hanno confermato che a bruciare è stato materiale plastico che ha fatto sprigionare una colonna di fumo nero. Per precauzione il sindaco ieri ha emesso un'ordinanza che invita i cittadini a non aprire porte e finestre e a non mangiare i prodotti dell'orto. 

"L'incendio è stato domato, ora guardiamo gli ultimi focolai e separiamo il materiale. Lo spegnimento è terminato e il nostro intervento, se tutto va bene, sarà chiuso per sera" ha dichiarato a Sky tg 24 l'ispettore dei vigili del fuoco Michele Bebbu, presente sul posto. I vigili del fuoco, insieme all'Arpa, stanno ancora monitorando la zona per verificare la presenza di inquinanti. L'Ats di Pavia ha deciso di istituire un osservatorio per capire quali potranno essere le conseguenze della nube. L'Azienda sanitaria precisa che sono stati informati i medici di Medicina generale e i pediatri di famiglia dei Comuni interessati, per controlli di eventuali patologie correlate all'evento. Anche l'Ats resta in attesa dei risultati delle analisi ambientali. Sotto sequestro l' area del capannone abbandonato. La Procura ha aperto un fascicolo per incendio doloso. L'area è presidiata e lo sarà fino al dissequestro, dalle Gev, le Guardie ecologiche volontarie pavesi con comandante Maurizio Macchetta. Il servizio sarà strutturato su 3 turni giornalieri. Le guardie avranno il compito di controllare che nessuno possa violare i sigilli perché su quell'area la Procura dovrà far svolgere più accertamenti e quindi è fondamentale che rimanga così come l'hanno lasciata i vigili del fuoco a intervento concluso.

"Ci aspettiamo che vengano chiarite le responsabilità dell'accaduto e che vengano fatte le opportune verifiche senza creare allarmismi. Attendiamo che vengano divulgati i dati delle centraline e dei campioni prelevati da Arpa Lombardia per capire realmente l'entità dei danni generati dalla ricaduta al suolo delle sostanza bruciate nell'incendio. Una volta appurato che siano ovviamente state attivate tutte le misure di tutela della sicurezza, della salute e dell'ambiente, ci riserveremo di prendere opportuni provvedimenti per i danni causati direttamente e indirettamente alle aziende presenti sul territorio interessato". Lo ha detto Emilia Maini, presidente provinciale Copagri Pavia e vice presidente regionale. "Credo sia quanto mai necessario, dati gli ultimi episodi avvenuti in tutta la Provincia - prosegue - che venga attivata una cabina di regia, a tutela delle aziende agricole, che purtroppo sempre più spesso si trovano danneggiate da questi episodi"

Il presidente della Commissione speciale Antimafia del Consiglio regionale della Lombardia, Gian Antonio Girelli, vuole vederci chiaro sulle cause del rogo e punta a un incontro con la presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Chiara Braga. "La vicenda del rogo in un impianto di rifiuti nel Pavese di questi giorni è l'ultimo della serie di episodi che da tempo interessa la Lombardia - osserva Girelli -. È necessario fare la massima chiarezza e cambiare atteggiamento. Stiamo vivendo un'emergenza di assoluta gravità dove è evidente l'interesse malavitoso e illegale nel comparto gestione rifiuti". 

"Maroni dichiara che Regione Lombardia sosterrà i costi di bonifica dell'area a Genzone in cui è bruciato il capannone, che era utilizzato per stoccaggio illegale di materiali. Essere vicini ai cittadini è giusto, ma la maniera migliore per farlo è prima, non dopo. La Lombardia è, purtroppo, la Regione più inquinata in Italia. E i controlli, che ci dovevano essere e sono mancati, significano anzitutto legalità e sicurezza dei cittadini. #FareMeglio si può". Lo scrive su Facebook Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e candidato del centrosinistra alle elezioni regionali.