Cnao, il centro che ferma molti tumori

Pavia, curati 800 pazienti e altri sono in attesa

Francesca Valvo, direttore medico del Cnao (Torres)

Francesca Valvo, direttore medico del Cnao (Torres)

Pavia, 19 aprile 2016 - Una speranza racchiusa in quattro lettere: Cnao. Sono significativi di dati presentati ieri dal Centro nazionale di adroterapia oncologia, uno dei 5 al mondo in grado di effettuare l’adroterapia con protoni e ioni carbonio. Su 828 pazienti trattati, l’adroterapia si è rivelata efficace nel contrastare e fermare la malattia in percentuali comprese tra il 70 e il 90% dei casi, a seconda delle tipologie di tumori trattati. Diversi, perché sono 23 i protocolli clinici che il Cnao può trattare. In particolare, in strada Campeggi a Pavia arrivano quei pazienti affetti da forme di cancro resistenti alla radioterapia e non operabili come i cordomi e i condrosarcomi della base cranica, i tumori adenoidocistici delle ghiandole salivari, quelle della prostata, del fegato e del retto. "L’anno scorso – dice il direttore medico del Cnao, Francesca Valvo – abbiamo ricevuto oltre 8mila contatti, abbiamo risposto a tutti. Solo il 5% però ha potuto accedere alle cure".

Entro l'estate dovrebbe partire anche il trattamento del tumore del pancreas pre operabile, tutti quelli cerebali, i linfomi non-Hodgkin nei pazienti giovani. Inoltre, al Cnao stanno aspettando il primo paziente affetto da melanoma dell’occhio e sono stati trattati tre bambini. Per una percentuale superiore al 60% coloro che si sottopongono alle cure arrivano da fuori Lombardia ed Emilia, le due Regioni chi hanno autorizzato i trattamenti e dall’estero. Per le altre bisogna aspettare che cure vengano inserite nei Lea (livelli essenziali di assistenza). "La situazione dovrebbe essere sbloccata presto – aggiunge la dottoressa Valvo –, ma per il momento abbiamo 16 pazienti in lista d’attesa e su 98 autorizzazioni che le Asl non hanno rilasciato soltanto 6 pazienti hanno pagato i trattamenti".

Il costo da sostenere per chi arriva privatamente al Cnao è di 26mila euro. Attualmente sono 72 i malati che aspettano di essere sottoposti al trattamento e 20 coloro che nei prossimi giorni effettueranno le prime visite con uno dei sette medici radioterapisti. Nonostante un inconveniente tecnico, infatti, i trattamenti non si sono fermati. "Alla fine dell’anno scorso – spiega il direttore generale Sandro Rossi – si è guastato un componente di una delle quattro linee, l’unica verticale. Sarà rimosso estraendolo dal tetto con una gru e riparato nel piazzale. Abbiamo ordinato i componenti sostitutivi ed entro l’estate saremo in grado di rimettere in funzione la linea". Nel frattempo si sta anche realizzando la quinta linea dedicata alla ricerca realizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. Il costo dell’opera è di 2 milioni e mezzo di euro per studiare l’irraggiamento di cellule o la radiobiologia. Il prossimo anno saranno effettuate le prove sull’ultima ‘arrivata’ in casa Cnao.