Arsenale, ultimi giorni di festa tra le polemiche

Pavia, giovedì sera la festa del rock, ma c'è chi teme che l'area possa diventare un centro sociale

Alessandro Cattaneo

Alessandro Cattaneo

Pavia, 21 giugno 2017 - Prosegue nell'ampio spazio di via Riviera la manifestazione organizzata da un gruppo di associazioni che hanno dato vita all'Arsenale creativo e che ora hanno aperto alla città i 140mila metri quadri dell'area. Domani dalle 18 nell'ampio spazio a due passi dal centro e vicino al fiume andrà in scena la 'Storia del rock di protesta', le giovani promesse della musica pavese si esibiranno creando un racconto sonoro del rock. La serata a cura dell’associazione Cielo Terra Musica sarà un'occasione per chiedere che nel mondo regni la pace in uno degli ultimi appuntamenti di 'Ricoloriamo l'Arsenale', un ricco cartellone di eventi che sabato per la giornata conclusiva proporrà un'esposizione di macchine per cucire e occasioni di riflessione.

'Arsenale aperto al mondo' si intitola l'evento che dalle 15 propone domande e risposte sui cambiamenti ambientali, economici e sociali che affronteremo nei prossimi anni, un corteo sudamericano (alle 17) e il dibattito 'C'è di mezzo il mare: migranti, diritti umani e reati di solidarietà (alle 18). I risotti locali si mescoleranno alla fataya senegalese, con specialità africane e sudamericane in attesa poi di 'Africando' che sarà in programma dalle 20,30 con concerti di musica folk e dal Congo, allegria e convivialità delle differenze.

Ma le polemiche non mancano. L'ex sindaco Alessandro Cattaneo, raccogliendo i timori dell'ex sindaco all'Urbanistica Marco Bellaviti ha scritto sulla sua pagina Facebook: "Pronti a un Leoncavallo pavese? Sono passati 3 anni dalle grandi promesse e l'Arsenale è sempre lì, sempre più decadente. Certo, se si esclude praticamente a priori l'intervento privato nel 2017 cosa volete che accada? Nulla. Il nulla è l'elemento ricorrente e caratterizzante di questa amministrazione. Ancora poco e ce ne libereremo". E il post ha aperto una diatriba tra chi ritiene che si stia rovinando una festa dell'area riaperta alla città dopo anni di chiusura e chi teme che la vasta area essere trasformata in un centro sociale com'era il Barattolo di via Dei Mille.