Fibronit, due ex manager assolti in appello

Claudio Dal Pozzo e Giovanni Boccini, entrambi 77 anni, erano stati condannati in primo grado a 4 anni di reclusione nel 2013.

Dal Pozzo e Boccini in aula

Dal Pozzo e Boccini in aula

Broni, 20 ottobre 2016 - Assolti dall'accusa di omicidio colposo perché il fatto non costituisce reato. Claudio Dal Pozzo e Giovanni Boccini, entrambi 77enni, ex dirigenti dello stabilimento Fibronit di Broni, sono stati sollevati dalle imputazioni dai giudici della V sezione penale della Corte d'Appello di Milano. I due ex manager della ditta in cui si producevano manufatti in amianto erano stati portati a processo nel 2012 a Voghera insieme ad altri otto loro ex colleghi, con l'accusa di avere avuto responsabilità in relazione alle centinaia di morti per patologie legate all'asbesto. Dal Pozzo e Boccini avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato, nel 2013 erano stati condannati a quattro anni di reclusione per omicidio colposo e disastro colposo. E sono ricorsi in Appello.

Il Pg milanese aveva chiesto la condanna a due anni e quattro mesi per omicidio colposo, la Corte ha assolto gli imputati per questo capo d'accusa. Invece, il reato di disastro colposo è risultato prescritto da prima che iniziasse il processo di primo grado. Revocate, con l'assoluzione, le disposizioni in materia di risarcimenti alle parti civili al procedimento, 250 in tutto, per la maggior parte parenti di vittime dell'amianto, ma anche enti pubblici come la Regione, l'Asl, Provincia di Pavia, Legambiente E Avani - Associazione vittime amianto nazionale italiana. Il presidente di quest'ultima associazione, Silvio Mingrino, a caldo ha commentato: "Nessun reato, nè colpevoli. Esistono solo le centinaia di morti".

Degli altri otto accusati, solo tre attualmente sono vivi e imputabili: per loro il procedimento di primo grado, con rito abbreviato condizionato, è tuttora in corso, le prossime udienze sono previste a novembre.