Vigevano (Pavia), 26 giugno 2014 - Ieri mattina hanno lasciato il carcere e sono tornati nelle loro case, agli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari Erminio Rizzi ha convalidato l’arresto fatto dai carabinieri, ma ha ritenuto che non sussista né il pericolo di fuga né di reiterazione del reato da parte di Flavius Alexa Savu, 33 anni, e Florin Tanasie, 22, e per questo li ha messi agli arresti domiciliari. I due uomini, che vivono da anni con le loro famiglie a Vigevano, sono accusati di aver ricattato per almeno un anno un sacerdote, 70 anni, di Garlasco. Già in caserma, davanti ai carabinieri del capitano Rocco Papaleo, uno dei due arrestati aveva rilasciato spontanee dichiarazioni, appuntate diligentemente dai militari in ben quattro pagine di verbale.

Raggiunti in carcere dal giudice per le indagini preliminari, la coppia aveva deciso di parlare e ribattere punto per punto alla ricostruzione fatta dal pubblico ministero Roberto Valli che, oltre a contestare loro la presunta tentata estorsione fatta sfumare sabato, ha accusato i due di aver già estorto parecchi soldi al rettore del santuario mariano nell’ultimo anno.  Secondo gli inquirenti, i due romeni sarebbero stati in possesso di registrazioni di telefonate hard e forse di filmati (anche se questi ultimi non sono ancora stati trovati) che hanno per protagonista uno di loro e il religioso 70enne. Per non consegnare questo materiale scaldaloso a trasmissioni televisive, i due avrebbero chiesto al sacerdote di consegnare loro dei soldi.

Denaro che, secondo indiscrezioni, il prete in un primo momento avrebbe consegnato alla coppia, salvo poi chiedere aiuto alla Curia quando le richieste sono diventate insostenibili. I romeni avrebbero voluto ben 250mila euro ma al momento della consegna della valigetta contenente il denaro sono stati arrestati dai carabinieri, che da tempo stavano seguendo i loro movimenti. «Davanti al gip i miei assistiti hanno dato una chiave di lettura diversa dell’intera vicenda», ha commentato il loro difensore, l’avvocato Roberto Grittini. Già sabato il vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, ha “invitato” il sacerdote a prendersi una vacanza forzata in attesa di chiarimenti. Il religioso si sarebbe quindi ritirato a Martinengo, in provincia di Bergamo, nella casa madre della congregazione della Sacra famiglia. Intanto le indagini della procura di Pavia vanno avanti e la sensazione diffusa è che questa triste vicenda sia solo la punta dell’iceberg di una situazione molto più complessa.