Pavia, 21 maggio 2014 - Mesi fa alcuni giornali l’avevano definita la “nonna di Dudù”, l’ormai celebre barboncino di Silvio Berlusconi e della sua fidanzata Francesca Pascale. Maria Adele Gibiino, 42 anni, è un’allevatrice di cani, proprietaria insieme al marito del centro “Della vedova nera” di Marzano e di un negozio specializzato a Rozzano. E proprio nella casa della coppia è cresciuta Trilly, la mamma del barboncino berlusconiano nato da una fugace relazione fra la cagna di 7 anni e un più giovane esemplare tedesco. Dalla gravidanza “clandestina” di Trilly erano nati tre cuccioli. Due sono finiti in Germania mentre il terzo è stato regalato alla Pascale da Maria Vittoria Brambilla, fedelissima di Berlusconi e fervente animalista. Non tutti i cani passati per l’allevamento di Marzano, però, sembra abbiano avuto la stessa fortuna di Dudù, che negli ultimi giorni è diventato addirittura argomento da campagna elettorale. Maria Adele Gibiino, infatti, ieri è stata condannata al pagamento di una multa da mille euro per abbandono di animali.

Una condanna a metà, a dire il vero, perché l’ipotesi accusatoria è stata accolta solo in parte dal giudice Luigi Riganti del tribunale di Pavia. Durante un’ispezione effettuata il 30 novembre 2009, la guardia forestale aveva trovato 29 cuccioli stipati all’interno di diversi cassoni neri di plastica. A coppie o divisi in piccoli gruppi di 4, i cagnolini erano all’interno di un ambiente che non avrebbe avuto né l’impianto di riscaldamento, né quello di areazione e nemmeno quello dell’illuminazione adeguato alla situazione. «Il calore era prodotto da una stufa che bruciava la carta di giornale che era stata messa sul fondo dei cassoni» aveva raccontato al processo un testimone.

Il controllo era costato alla Gibiino un decreto penale di condanna per abbandono di animali, decreto al quale l’allevatrice si è opposta chiedendo un normale processo. Così ieri si è arrivati alla condanna che il giudice ha emesso solo per quanto riguarda il riscaldamento, l’illuminazione e l’areazione del locale, mentre ha assolto la donna per aver messo i cani nelle casse di plastica. La Gibiino dovrà anche risarcire la Lav, costituitasi parte civile, con un totale di 7.750 euro, comprensivi di danni e spese legali. «Faremo appello — ha commentato l’avvocato difensore Giuseppe Montoro — E ad ogni modo, quasi sicuramente a novembre andrà tutto in prescrizione».

di Matteo Miglietta